giovedì, 25 Aprile, 2024
Economia

Cuneo fiscale e Irap. Barrile (Confagricoltura): ridurre il costo del lavoro

Credito e liquidità nodi per le imprese

Alleggerire il costo del lavoro per le imprese agricole. La proposta di Confagricoltura è quella di utilizzare parte degli otto miliardi per la riduzione del cuneo fiscale e il taglio dell’Irap. “Un tassello importante per la tenuta dei consumi, a fronte dell’inflazione crescente per l’aumento del costo delle materie prime”, spiega Annamaria Barrile, vicedirettore di Confagricoltura, all’audizione in Senato sulla Legge di Bilancio 2022, “proprio per questo è altrettanto prioritario salvaguardare la tenuta delle imprese e dell’occupazione”.

Incentivi per creare lavoro

La proposta della Confagricoltura si concentra sul tema lavoro, chiedendo misure correttive alla proposta di manovra. In particolare sulla richiesta di impiegare una parte della dotazione degli otto miliardi per alleggerire il costo datoriale del lavoro agricolo. “Riducendo del 50% le aliquote contributive delle imprese agricole e prevedendo meccanismi di incentivazione”, ha osservato Annamaria Barrile, “per la trasformazione dei contratti da tempo determinato a indeterminato, dando così stabilità e superando l’attuale meccanismo di alternanza tra tempo determinato e disoccupazione agricola”.

Reperire manodopera

“A sostegno dell’occupazione del settore, alla luce delle difficoltà di reperimento di manodopera connesse alla quarta ondata della pandemia”, ha aggiunto Barrile, “chiediamo la proroga, anche per il 2022, della misura che consente l’impiego in agricoltura dei percettori del reddito di cittadinanza”.

Credito d’imposta

Sul fronte degli incentivi all’innovazione, Confagricoltura chiede che si superino le difficoltà tecniche che hanno finora precluso la bancabilità del credito d’imposta “Transizione 4.0”, “In modo da garantire liquidità alle imprese che investono, generando un meccanismo virtuoso di incentivo a proseguire in questa direzione”. C’è un aspetto critico che la nota di Confagricoltura evidenzia, quello del taglio delle agevolazioni fiscali sui progetti di transizione ecologica e innovazione digitale 4.0 che passeranno dal 15% nel 2022, 10% nel 2024, 5% nel 2024 e 2025.

Liquidità e moratorie fiscali

Due temi sono stati presentati come vitali per le imprese agricole. L’accesso al credito, come ha evidenziato la vicedirettore di Confagricoltura, con la necessità che la totale gratuità del rilascio della garanzia non sia soltanto fino ad aprile, come ipotizzato, ma fino a giugno 2022; e il nodo della liquidità, “Che rappresenta uno dei nodi della ripresa post Covid”, conclude Annamaria Barrile, “la fine delle moratorie fiscali e bancarie rischia di soffocare le aziende oggi faticosamente in ripresa. Proponiamo pertanto che alle imprese agricole sia concessa la rinegoziazione del debito, assistito da garanzie di Ismea e di Mediocredito centrale”.

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