giovedì, 28 Marzo, 2024
Salute

Tumore al seno, volontariato fondamentale durante la pandemia

ROMA (ITALPRESS) – Anche durante il periodo della pandemia le associazioni di volontariato del tumore al seno hanno continuato a generare valore sociale, a garantire assistenza e a svolgere la loro attivita', seppure con modalita' diverse. E' quanto emerge dal report "Analisi del Valore Sociale generato dalle associazioni di volontariato del tumore al seno" di Europa Donna Italia, presentato nel corso di un incontro online. Con il documento e' stato misurato "il valore che generano circa 170 associazioni che noi rappresentiamo", ha spiegato Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia. "Si tratta – ha evidenziato – di associazioni che svolgono un lavoro eccezionale citta' per citta', regione per regione. E' una presenza capillare e di alta qualita'". "Il report – ha affermato Gaia Giussani, director del team Sustainability & Climate Change Services di PWC – e' giunto alla sua seconda edizione e ha l'obiettivo di mettere in luce in modo trasparente e analitico il grande valore che il volontariato ha generato a beneficio delle donne affette da questa patologia ma non solo, anche delle loro famiglie e di tutti i soggetti coinvolti a livello scientifico e istituzionale. I dati fanno riferimento – ha spiegato – alle attivita' svolte nel 2020 e i risultati sono interessanti, considerando che le associazioni sono riuscite a generare valore nonostante la pandemia. Le informazioni rendicontate nel report – ha aggiunto – fanno riferimento alle attivita' svolte da Europa Donna Italia, dalle associazioni della sua rete, da A.n.d.o.s. e IncontraDonna". In particolare, sono "quasi 4 mila i volontari – ha spiegato Giussani presentando i dati – che hanno messo a disposizione oltre 170 mila ore di volontariato nel 2020. Quasi il 95% delle associazioni che hanno partecipato alla rilevazione ha dichiarato di essere comunque in grado di continuare a operare nonostante la pandemia. Lo hanno fatto perche' sono state capaci di reinventarsi". Giussani ha sottolineato anche il "numero veramente importante di pazienti assistiti dall'associazione e dalla sua rete: quasi 30 mila". "Molto interessante – ha aggiunto – e' anche il numero relativo ai fondi, quasi 13 milioni di euro raccolti nel corso dell'anno dalle associazioni e dalla rete. Il valore delle strumentazioni di diagnosi acquistate e' pari a quasi 800 mila euro e il valore delle strumentazioni di cura acquistate e' pari a oltre 400 mila euro". La pandemia ha determinato cambiamenti anche nell'attivita' delle associazioni che "hanno manifestato la difficolta' di operare fisicamente nei centri: circa l'80% – ha spiegato – ha fatto ricorso a smart working, circa il 50% ha dovuto riadattare alcune iniziative che gia' svolgeva passando a una modalita' online e circa il 40% ha dovuto inventarsi nuovi progetti". Nel 2020, quindi, ci sono stati "nuovi progetti e nuove modalita'" anche se nel documento "quasi tutti gli indicatori sono in diminuzione rispetto all'anno precedente", ha spiegato. "Durante la pandemia le associazioni non si sono fermate mai", ha ribadito D'Antona. "Il telefono e il computer – ha evidenziato – hanno giocato la carta principale" e cosi' molte associazioni "hanno offerto quell'assistenza che prima si faceva in presenza". (ITALPRESS). ym/fil/mgg/red 03-Ago-21 15:28

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