giovedì, 25 Aprile, 2024
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Cybersicurezza. Gabrielli: tra i problemi più importanti dell’Italia. In arrivo l’Agenzia nazionale

La Cybersicurezza diverrà legge dello Stato entro la metà di questa settimana, con il voto al Senato. L’accelerazione è stata determinata dall’attacco hacker alla Regione Lazio che ha portato alla definizione e alla prossima definizione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn). A illustrarne le motivazioni, gli obiettivi e le tappe è Franco Gabrielli, autorità delegata del governo Draghi per la sicurezza, che ne ha parlato in anteprima a La Repubblica.

Necessario ora correre “Due Paesi come la Germania e la Francia si sono dotati di un’Autorità nazionale di resilienza cybernetica già da molto tempo”, ricorda Gabrielli, “la Germania nel 1991, la Francia nel 2009. Noi arriviamo trafelati a questo 2021, con, lo dice il ministro Colao, un 95 per cento di server della pubblica amministrazione non affidabili e la prospettiva di 1 trilione di dispositivi digitali attivi sul pianeta entro il 2030. Siamo già immersi nell’intelligenza artificiale e nella dimensione digitale delle cose. Ecco perché dico che dobbiamo correre. E la nascita dell’Agenzia è l’inizio di questa corsa”.

Recuperare i ritardi Sui motivi del ritardo l’autorità delegata del governo Draghi per la sicurezza ricorda che l’Italia si è avviluppata in un dibattito lunghissimo senza approdare ad una sintesi, c’era chi “immaginava la cybersicurezza inserita all’interno del perimetro della nostra Intelligence. Il che, per certi aspetti, era anche comprensibile”, prosegue Gabriella, “il ragionamento, per molto tempo, è stato quello di immaginare che il contesto delle agenzie di Intelligence avrebbe consentito capacità e tempi di sviluppo di un’Agenzia civile per la cybersicurezza più rapidi”.

Assunzioni da fare Ritardi ma anche il sovrapporsi di competenze che alla fine hanno bloccato ogni riforma e iniziativa.
“Mentre l’Europa ci chiedeva un interlocutore certo”, osserva Gabrielli, “definito e unitario sui temi della cybersicurezza, noi abbiamo avuto 23 soggetti competenti che interloquivano su quella materia. E che mentre Paesi come Francia e Germania si dotavano di agenzie con non meno di 1.000 addetti, noi non siamo andati al di là di 50 validi operatori al Dis e la promessa assunzione di 70 ingegneri informatici al Mise, mai arrivati”.

Italia vulnerabile I problemi oggi sono diventati planetari con Paesi sempre più esposti ad attacchi a strutture che si considerano superprotette che poi di rivelano vulnerabili. L’Italia fa fatica e dovrà recuperare il tempo perso. “Le minacce alla sicurezza informatica”, prosegue Gabrielli, “nei confronti dei sistemi che controllano e gestiscono le infrastrutture chiave, dalle quali tutti dipendiamo, sono tra i problemi più importanti che affronta la nostra nazione”.
Strumento di sicurezza Infine in merito al prossimo via libera dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, l’autorità delegata per la sicurezza spiega gli obiettivi
“Se la dovessi dire con una parola, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”, conclude Gabrielli, “è uno strumento di safety che si aggancerà e completerà gli altri strumenti di security di cui disponiamo: forze di polizia, difesa, Intelligence. Un modello misto che poggia su quattro pilastri”.

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