“Nei 209 miliardi destinati all’Italia, una parte considerevole andranno al Mezzogiorno per infrastrutture, digitalizzazione, sanità, transizione ecologica. In più avremo i fondi europei per il settennato che va dal 2021 al 2027 e il fondo nazionale di sviluppo e coesione. Saranno circa 150 miliardi, oltre a quelli del Piano di ripresa e resilienza, il lavoro da fare è individuare i giusti progetti su cui investire”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro del Sud Mara Carfagna, sottolineando come “i cittadini hanno il diritto a ricevere la stessa qualità di servizi indipendentemente dal comune di residenza. Ho chiesto che il ministero per il Sud partecipi alla commissione tecnica istituita presso il Mef che periodicamente aggiorna i criteri per l’assegnazione dei fondi, per garantire che il calcolo del fabbisogno e delle risorse sia equo per tutti”.
Quanto al reddito di cittadinanza, osserva: “Oggi uno strumento di sostegno universale al reddito va mantenuto, e’ previsto in tutti i Paesi, tanto più in tempi di crisi pandemica. Ma il reddito di cittadinanza ha limiti enormi perché, come ha ammesso anche Di Maio, mette assieme sostegno alla povertà e sostegno a politiche del lavoro, che sono cose diverse. Una correzione sarà obbligata”. Infine, secondo il ministro “va attivata e potenziata per il Sud la leva della fiscalità di vantaggio. La prima cosa da fare e’ negoziare con l’Europa la misura che è stata introdotta per gli sgravi fiscali del 30% alle aziende che operano al Sud:
oggi è ammessa fino al 2022, ma l’obiettivo e’ portarla al 2029.
E vanno potenziate le Zone economiche speciali, rivedendo il complesso sistema autorizzativo”.