“Vita”, in greco, si indica con due termini diversi: zoè e bìos. Intendendo con il primo, “zoè”, la vita biologica, ovvero quella che accomuna piante, animali e uomini; con il secondo, “bìos”, quella che potremmo definire esistenza, ossia quella legata alla dignità umana.
Se vivremo come polli d’allevamento ci sarà garantita la zoe ma per un fine tragico e crudele anche se saremo curati e “imbottiti di salute”, perderemo invece la bios che è quello che ci differenzia dal resto delle specie del mondo e che rende le nostre vite non mere esistenze.
Il rischio va accettato, significa accettare di essere umani. Disinfettare tutta casa per paura dei germi ci farà vivere in un ambiente protetto ma senza nessuno perché sporca e porta germi. E senza relazione c’è solo zoe. Troppo poco. Impazziremo alla lunga così.
Un po’ come quella storia che racconta che quando leggi dei libri tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume. Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata.
Questo è lo scopo della lettura. Questo è lo scopo della vita. Vivere.
(Lo_Speciale)