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Natale 2025, spesa da 9,6 miliardi: boom dei cesti enogastronomici sull’onda dell’Unesco

sabato, 20 Dicembre 2025
2 minuti di lettura

Per i regali di Natale 2025 gli italiani spenderanno 9,6 miliardi di euro, con i prodotti enogastronomici in cima alla classifica dei più gettonati, anche sull’onda del riconoscimento della cucina italiana patrimonio dell’Unesco, davanti ad abbigliamento e accessori e, a seguire, articoli per la casa, libri, giocattoli e tecnologia. Lo rivela un’indagine Coldiretti/Ixè sulle abitudini festive, con la corsa agli acquisti che entra nella fase finale. Ben cinque milioni di italiani concentrano le spese proprio nella settimana che precede il Natale. Il budget medio è in aumento rispetto allo scorso anno, anche se si registrano forti differenze: l’11% non supera i 50 euro, il 44% resta tra 50 e 150 euro, il 24% arriva a 300 euro e il resto si spinge più su. I cesti enogastronomici si confermano al top dei regali con oltre una famiglia su tre (34%) che spenderà in media 48 euro per regalare o mettere sotto l’albero un ampio ventaglio di specialità, anche sull’onda dei riconoscimenti ottenuti dalla cucina italiana, con l’iscrizione nella lista dei patrimoni dell’Unesco.
Nei mercati contadini di Campagna Amica in tutta Italia, a partire dal Circo Massimo, è già scattata la corsa ad acquistare le confezioni più originali, grazie anche alla grande biodiversità che caratterizza le produzioni agricole e che è alla base del successo del Made in Italy agroalimentare nel mondo.

I cesti a tema Unesco e la Dieta Mediterranea

Tante le proposte di cesti a tema Unesco, che celebrano la cucina italiana patrimonio culturale immateriale attraverso i pilastri della Dieta Mediterranea: passata di pomodoro, olio extravergine di oliva, pasta, lenticchie, pecorino, frutta secca – come nocciole, mandorle o noci – fino al panettone, simbolo della convivialità delle feste. Un pacco che racconta l’Italia del buon cibo, fatta di semplicità, stagionalità e legame con il territorio. Non mancano i cesti della biodiversità contadina, che custodiscono produzioni uniche come la Melannurca Campana IGP, il maialino nero di razza casertana o gli olii extravergini aromatizzati, insieme a tante specialità regionali che rappresentano un patrimonio agricolo, culturale e gastronomico da preservare.
Ampio spazio è dedicato anche alle varianti territoriali, veri e propri viaggi nel gusto lungo la Penisola. Dalla Lombardia arrivano proposte con riso Carnaroli, miele d’acacia, vino spumante brut, torrone classico e passata di pomodoro, per una tavola delle feste che unisce tradizione e dolcezza. Dalla Puglia, invece, cesti che raccontano la civiltà del grano e dell’olio con caciocavallo, carciofo brindisino sott’olio, friselle di grano Senatore Cappelli, taralli all’olio extravergine di oliva e orecchiette di grano duro.
A queste si affiancano le proposte di Liguria, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Sicilia, Emilia-Romagna e di tutte le regioni italiane, con cesti che valorizzano conserve, salumi, formaggi, vini, mieli, confetture, cereali e prodotti freschi delle aziende agricole di Campagna Amica.

Tradizione e personalizzazione

Tra i più gettonati – sottolinea la Coldiretti – ci sono anche i cesti tradizionali, dove accanto agli immancabili spumante e panettone non possono mancare lenticchie, olio extravergine di oliva, cotechino e zampone. Ma cresce la tendenza verso la personalizzazione, con cesti fai da te e a tema, capaci di rispondere alle nuove sensibilità dei consumatori, con i prezzi che variano notevolmente, ma normalmente oscillano da un minimo di 20 euro sino a superare i 200 euro per quello con specialità più ricercate ed esclusive.

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