Ieri, per la prima volta, si è celebrata la ‘Giornata nazionale delle periferie urbane’, istituita dal Parlamento con la legge 170 del 5 novembre 2024 su proposta di Forza Italia. L’occasione è stata raccolta da Sergio Mattarella che in una nota ha ricordato come le aree periferiche rappresentino al contempo terreno di crisi e laboratorio di speranza per l’Italia. “Il Parlamento ha proclamato il 24 giugno ‘Giornata nazionale delle periferie urbane’”, le parole del Presidente della Repubblica, “per mantenere viva l’attenzione sulla loro inclusività, sostenibilità e sicurezza, e per promuoverne lo sviluppo economico, sociale e culturale. La qualità degli insediamenti nei nostri territori è una sfida decisiva per garantire opportunità eque a tutti i cittadini.
All’interno del suo concetto il Capo dello Stato non ha nascosto le difficoltà che caratterizzano molte periferie: degrado, disuguaglianze, senso di abbandono e distanza dalle istituzioni: “Spesso sono ‘non luoghi’ dove prevale la sfiducia e cresce l’illegalità, ostacolando il futuro di bambini e giovani, e insieme il futuro dell’Italia”. Ma subito dopo ha messo in luce l’altra faccia della medaglia: “Le periferie sono anche fucine di resilienza, creatività e innovazione sociale. Raccolgono energie preziose, catalizzano integrazione e nuove cittadinanze”. Per Mattarella, la strada da percorrere è chiara: “Progetti di partecipazione, servizi sociali adeguati, rigenerazione urbana basata sulle caratteristiche dei luoghi, recupero di spazi abbandonati, valorizzazione del patrimonio culturale e percorsi educativi restituiscono senso di appartenenza e favoriscono la cittadinanza attiva. Investire sul loro futuro è azione lungimirante e parte della attuazione dei principi costituzionali”.
Le risposte delle istituzioni

Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente della Camera Lorenzo Fontana che ha invitato ad “allargare l’attenzione dal centro alle periferie” perché “nessuna parte del Paese può restare ai margini. Migliorare le condizioni di vita, rafforzare le relazioni e il benessere delle persone è una priorità che deve guidare le scelte pubbliche. Investire nelle periferie significa promuovere coesione, prevenire l’emarginazione e costruire un futuro più giusto e sicuro per tutti”.

Ignazio La Russa ha sottolineato che le periferie non sono margini, ma luoghi di vita e di comunità: per lui investirvi significa rafforzare la coesione sociale, contrastare l’emarginazione e restituire fiducia, gettando così le basi per un futuro più giusto, sicuro e condiviso.
Vito De Palma, Capogruppo di Forza Italia nella Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, ha voluto raccontare di quanto emerso nei sopralluoghi: “Situazioni di disagio, degrado abitativo, disoccupazione giovanile e infiltrazioni criminali, ma anche una rete viva di associazioni, parrocchie ed educatori che ogni giorno alimentano la speranza.

Da queste esperienze dobbiamo ripartire per politiche concrete e durature”. Paolo Barelli, Presidente dei deputati di FI, ha ricordato che “la rigenerazione delle periferie è un impegno prioritario” e che il governo, grazie anche alle risorse del Pnrr, ha inserito il tema in agenda con “provvedimenti concreti ed efficaci” per riqualificare aree trascurate per decenni.
Infine il Cnel, per voce del Presidente Renato Brunetta, ha richiamato “una visione relazionale della crescita economica, fondata su corpi intermedi, società civile e volontariato. Solo così potremo lanciare una strategia globale che coinvolga tutti gli attori del territorio”.