venerdì, 10 Gennaio, 2025
Salute

In Italia troppo alto l’uso di antibiotici. 12 mila decessi l’anno

Il 'fai da te' è fortemente sconsigliato. Resistenza antibiotica negli animali

“Non bisogna assumere antibiotici se non è necessario perché altrimenti si contribuisce a rendere i batteri più resistenti rendendo meno efficaci i medicinali. Con questa campagna vogliamo sensibilizzare i cittadini affinché seguano sempre la prescrizione del medico. Ognuno di noi può essere d’aiuto nella lotta all’antibiotico-resistenza che è un’emergenza a livello globale.” Così il Ministro della Salute Orazio Schillaci sull’uso consapevole degli antibiotici e riguardo la campagna di sensibilizzazione a cui ha partecipato l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA). “L’uso scorretto di antibiotici è uno dei fattori più importanti – ma non l’unico – dell’antibiotico-resistenza, che ogni anno determina in Europa circa 35.000 decessi all’anno, di cui un terzo purtroppo in Italia. È importante, quindi, che i cittadini comprendano i rischi che si celano dietro un uso eccessivo di antibiotici e quanto sia controproducente una terapia fai-da-te”.

I numeri in Europa

In Europa sono 670mila/l’anno le infezioni di batteri resistenti alle cure che causano 35mila decessi, 12mila in Italia. Nel biennio 2022-23 in Italia sono stati 430mila i ricoverati che hanno contratto un’infezione: l’8,2% contro una media UE del 6,5%. In Italia sono stati somministrati antibiotici al 44,7% dei degenti contro una media europea del 33,7%. Si potrebbero ridurre del 30% le infezioni facendo più prevenzione negli ospedali e riducendo i consumi di antibiotici. Tra le 135 e le 210mila infezioni nosocomiali evitabili con maggiori accorgimenti igienici. In Italia desta preoccupazione la ripresa, a partire dal 2022, del consumo di antibiotici, aumentato del 6,4% nel 2023 rispetto all’anno precedente; la prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85.

“La formazione e l’informazione – ha poi aggiunto il Ministro – sono tra le direttrici principali del Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-resistenza 2022-2025, un’attività che per questo Governo è strategica e che può dare risultati solo se può contare su finanziamenti consistenti. Questo Governo ha stanziato 40 milioni di euro l’anno, dotando per la prima volta il piano di fondi strutturali per tutto il triennio”.

Oltre 20 milioni per nuove medicine

Ma per contrastare l’antibiotico resistenza occorrono anche innovazioni e ricerca. “Penso – ha sottolineato Schillaci – “all’importanza di promuovere l’uso di test diagnostici rapidi, per migliorare l’appropriatezza prescrittiva o, soprattutto, alla necessità di favorire le innovazioni farmacologiche per poter disporre di nuovi antibiotici. A questa necessità abbiamo iniziato a dare risposte, mettendo a disposizione di una partnership internazionale 21 milioni di euro nel prossimo triennio per lo sviluppo di nuovi antibiotici, diretti a stimolare l’interesse dell’industria a investire nella ricerca. E siamo al lavoro già nell’ambito di questa finanziaria per individuare strumenti per ridare attrattività al mercato”.

Giornata mondiale

A novembre c’è stata la Giornata sull’uso consapevole degli antibiotici promossa dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie, nell’ambito della più ampia Settimana mondiale di sensibilizzazione sulla resistenza antimicrobica, in collaborazione con l’Organizzazione mondiale per la salute animale, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente e ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antimicrobici (di cui i più temuti al momento risultano gli antibiotici) e sull’importanza di un loro uso prudente.

Minaccia sanitaria

La resistenza antimicrobica e, in particolare, agli antibiotici, è la capacità di un microrganismo di sopravvivere o crescere in presenza di una concentrazione di agente antimicrobico generalmente sufficiente a inibire o uccidere tale microrganismo. Si tratta di una minaccia sanitaria sempre più significativa a livello globale, che ha un impatto importante sulla salute umana e animale, sulla produzione alimentare e sull’ambiente. I patogeni resistenti ai farmaci rappresentano una minaccia per tutti, ovunque. Negli animali sono impiegate le stesse classi di antibiotici usati in medicina umana, pertanto gli animali possono trasmettere batteri resistenti agli stessi antibiotici usati per trattare le infezioni umane. Secondo i dati dell’European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption in Italia, nel periodo 2010-2022, si osserva una riduzione del 62,7% delle vendite totali di antibiotici per animali produttori di alimenti. Negli animali la resistenza agli antibiotici varia tra i diversi Paesi e tra le diverse specie animali.

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