I provider di servizi Internet come Charter, Verizon e Comcast hanno ridotto gli sforzi per rilanciare l’Affordable Connectivity Program (ACP), un sussidio federale scaduto che supportava le famiglie a basso reddito nel pagamento della banda larga. Il programma, del valore di 14,2 miliardi di dollari, offriva sconti fino a 30 dollari al mese per alcune famiglie qualificate e fino a 75 dollari al mese per le famiglie su terreni tribali. È terminato a giugno dopo che il Congresso ha deciso di non rinnovare i finanziamenti. L’ACP ha servito circa 23 milioni di famiglie, due terzi delle quali avevano un accesso a Internet incostante o nullo prima dell’iscrizione. A febbraio, l’ACP ha smesso di accettare nuove domande poiché i fondi si sono esauriti. Dopo la scadenza, le aziende di banda larga hanno perso alcuni clienti, ma l’impatto è stato inferiore al previsto. Sia i democratici che i repubblicani al Senato e alla Camera hanno presentato proposte di legge per stanziare tra i 6 e i 7 miliardi di dollari per rilanciare, almeno temporaneamente, l’ACP, originariamente finanziato come Emergency Broadband Benefit, un sussidio Internet durante la pandemia. Anche ora, i livelli di utilizzo sono ben al di sopra dei livelli pre-virus. Ma poiché il Covid si allontana dalla memoria pubblica, convincere i legislatori a spendere miliardi per estendere questi sussidi è diventata una battaglia in salita. Uno dei motivi principali è la concomitanza con le elezioni. Al Congresso, sia la maggioranza repubblicana della Camera che il controllo democratico del Senato potrebbero capovolgersi a novembre. Ciò significa che i leader democratici potrebbero anteporre altre priorità all’ACP, mentre controllano il Senato. Molti ritenevano che il sussidio avvantaggiasse una fascia troppo ampia di famiglie. Ripartire da zero con un nuovo programma di sussidi potrebbe essere un’alternativa migliore dopo le elezioni.
