La Corte Suprema della Florida ha confermato il mantenimento di una legge che proibisce l’aborto dopo le 15 settimane di gestazione, autorizzando la presentazione di un emendamento costituzionale a tutela dell’aborto per il voto di novembre. La sentenza del collegio giudicante, a maggioranza conservatrice, implica l’applicazione del divieto di interruzione di gravidanza dopo le sei settimane, con deroghe in casi di stupro, incesto e pericolo per la vita della madre. Una normativa siglata l’anno precedente dal governatore repubblicano Ron DeSantis. Tuttavia, la possibilità concessa agli elettori di valutare l’emendamento in autunno fornisce l’opportunità di revocare tali limitazioni entro sette mesi.
Ultimo ostacolo
L’approvazione rimuove l’ultimo ostacolo significativo per la determinazione popolare sulla questione in uno stato tradizionalmente repubblicano. I difensori dei diritti riproduttivi hanno raccolto le firme richieste per inserire l’Emendamento 4 nel ballottaggio delle elezioni generali. Tuttavia, la legislazione della Florida prevede che la Corte Suprema esamini e approvi la formulazione degli emendamenti proposti dai cittadini prima che possano procedere ufficialmente. L’emendamento in questione mira a proibire limitazioni all’aborto fino alla ventiquattresima settimana di gravidanza, quando si presume la vitalità del feto, includendo eccezioni per questioni di salute della gestante, come valutato dal proprio medico. L’esame della Corte è stato intensificato da una campagna conservatrice anti-abortista in Florida, guidata dal Procuratore Generale repubblicano Ashley Moody, che ha argomentato come il testo dell’emendamento potesse indurre in errore gli elettori. La sfida di Moody chiedeva alla Corte di precludere completamente l’apparizione della questione sulle schede elettorali, criticando la proposta come ingannevole a causa delle divergenti interpretazioni della vitalità fetale. I giudici hanno respinto questa visione. Nonostante l’orientamento ideologico, i giudici conservatori avevano già indicato durante le udienze preliminari che probabilmente avrebbero permesso l’inclusione dell’emendamento.
