mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Società

In Vaticano due presepi nel nome di San Francesco

In occasione dell’ottavo centenario dalla creazione del primo presepe da parte di San Francesco a Greccio, la Città del Vaticano si prepara a ospitare due straordinarie installazioni natalizie. Ciò che rende questa celebrazione ancor più speciale è la partecipazione senza precedenti di aziende private nel progetto.

Admirabile signum

La presentazione ufficiale dei due presepi, commissionati direttamente da Papa Francesco che nel 2019 si recò a Greccio dove ha firmato la lettera apostolica ‘Admirabile signum’ sul significato del presepio, si è tenuta presso la sede dell’Associazione Civita a Roma. La decisione di realizzare un presepe in piazza San Pietro coinvolgendo il settore privato ha segnato un momento storico. Il Vescovo di Rieti, Mons. Vito Piccinonna, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra la Diocesi, Fondaco Italia e più di 100 professionisti coinvolti nel progetto. L’obiettivo è creare uno sguardo nuovo e contemporaneo, riproponendo la bellezza che ha ispirato San Francesco otto secoli fa a Greccio.
L’inaugurazione ufficiale dei presepi avverrà sabato 9 dicembre, con le installazioni situate in Aula Paolo VI e in piazza San Pietro. Il presepe di Piazza San Pietro, un omaggio al primo Presepe vivente di San Francesco, è il risultato della collaborazione tra il maestro presepista Francesco Artese, gli artigiani di Cinecittà e altri talentuosi professionisti. La straordinaria installazione artistica è stata curata nei dettagli, dalla progettazione della struttura alla realizzazione di dipinti e mosaici.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato Enrico Bressan, Presidente di Fondaco Italia – è soprattutto la tutela del patrimonio artistico italiano. L’idea del presepe in piazza San Pietro nasce dal restauro del santuario di Greccio, l’eremo francescano in provincia di Rieti dove, nel 1223, ottocento anni fa, San Francesco inventò il presepe. Oltre ad ispirarci al santo di Assisi, al quale è dedicato questo progetto, ci siamo rifatti a quella straordinaria comunità di intenti e abbiamo coinvolto una serie di realtà imprenditoriali ed eccellenze artistiche per realizzare i due presepi vaticani”.

Presepe in mosaico in Sala Nervi

Tra le aziende che hanno partecipato alla realizzazione dei presepi vaticani di Roma c’è la Orsoni Venezia 1888, che ha affiancato Fondaco Italia, ideatrice e curatrice del progetto legato alla natività presso la Santa Sede. L’unica fornace a fuoco vivo a Venezia – che utilizza le stesse tecniche dal 1888 per produrre mosaici in foglia d’oro 24 carati, ori colorati e smalti in più di 3.500 colori, dai rossi imperiali ai blu Madonna fino ad una gamma che conta più di 120 toni differenti per i colori degli incarnati – ha realizzato le tessere per il presepe in Sala Nervi – in allestimento in questi giorni – che sarà svelato il 9 dicembre: 4,5 mq di smalti di cui il 5% di tessere in foglia d’oro 24 carati.

“La tradizione musiva – spiega Riccardo Bisazza, presidente di Orsoni Venezia 1888 – è uno degli elementi dei luoghi di culto della cristianità, ha giocato un ruolo cruciale nell’arte sacra, trasmettendo la fede attraverso la bellezza visiva e contribuendo a creare luoghi sacri che ispirano la devozione e la contemplazione. Da secoli, i mosaici raccontano in immagini la vita di Gesù e dei Santi: quelli della Natività sono tra i più diffusi al mondo. Roma è un esempio straordinario di questa tradizione, basti pensare al presepe musivo del XIV secolo di Pietro Cavallini Santa Maria in Trastevere, al mosaico della Natività, ispirato al presepe di Arnolfo di Cambio a Santa Maria Maggiore e a quello presente nella Necropoli vaticana che ritrae Gesù come Sol Invictus, forse la prima icona che lega la sua nascita al 25 dicembre”.

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