lunedì, 16 Dicembre, 2024
Società

Trento. Il restauro del Santo Sepolcro raccontato dal custode

Costa circa 9 milioni di euro, ma il valore dell’operazione, in realtà, è inestimabile. Si tratta del restauro del luogo più importante della cristianità: il Santo Sepolcro. Se ne occupa, tra gli altri, Padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, che a Trento, nei giorni, ha raccontato del lavoro e dell’auspicio che la fine dell’intervento accompagna, ovvero “che i rappresentanti delle tre Chiese che hanno la proprietà del Santo Sepolcro, possano un giorno celebrare assieme.” Gesù Cristo è morto, ha detto Padre Patton,“non per vederci divisi, ma per vederci un corpo solo.” 

Un lavoro imponente 

Il “Custode” è intervenuto nei giorni scorsi alla serata promossa dalla sezione del Trentino-Alto Adige dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, al Centro “Vigilianum” di Trento. Erano presenti anche l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, e l’arcivescovo emerito Luigi Bressan. “Spero che il lavoro che oggi stiamo facendo nella Basilica possa essere preludio al giorno in cui alzeremo assieme il calice”, ha aggiunto il Custode. Un lavoro imponente – dal costo stimato complessivamente in oltre nove milioni di euro – per sistemare, dopo mille anni, il luogo più importante della cristianità, dove la valenza scientifica, storica e archeologia sembra cedere il passo a una dimensione ancora più grande, la profezia ecumenica.

I lavori giorno e notte 

Il progetto di restauro è stato deciso dal Patriarcato greco-ortodosso, da quello armeno apostolico e dalla Custodia di Terra Santa, che ha il compito di coordinare i lavori. Sul campo sono impegnati studiosi e maestranze dell’Università La Sapienza di Roma a dirigere il cantiere. Non si tratta, infatti, solo di sistemare la pavimentazione – ogni pietra viene rimossa, restaurata o, dove ciò non sia possibile, sostituita – ma anche di rinnovare le infrastrutture: il sistema di fognario, quello di drenaggio e quello elettrico. “I lavori proseguono giorno e notte”, anche perché in questo modo, soprattutto lavorando di notte si intralciano meno le liturgie e gli afflussi dei fedeli che arrivano da tutto il mondo. “La volontà è quella di rispettare i tempi”, ha spiegato Padre Patton, “sollevare la pavimentazione del Santo Sepolcro è anche entrare fisicamente nella storia e – grazie allo studio archeologico dei diversi strati – coprire un arco di duemila anni. Dai pollini alle monete, dagli altri oggetti ai muretti a secco: tutto ciò che si trova sotto il pavimento di questo luogo santo, grazie anche alle moderne tecnologie, ha la capacità di raccontare e di spiegare, e in molto casi di confermare o precisare le indicazioni che si trovano nei Vangeli.”

In ascolto della Parola

La visita a Trento del Custode di Terra Santa è stata anche l’occasione per la presentazione del suo libro “In ascolto della Parola” edito dal settimanale diocesano “Vita Trentina” con le illustrazioni di Fabio Vettori, il padre delle note “formichine”. Il volume raccoglie i commenti del Custode alle letture festive dell’“Anno C” e si presenta con la prefazione di Padre Antonio Spadaro già direttore della rivista Civiltà Cattolica che si appresta al ruolo di sottosegretario del Dicastero per la cultura e l’educazione creato con la costituzione apostolica Praedicate evangelium, promulgata il 19 marzo 2022 da Papa Francesco, grazie all’accorpamento di due dicasteri soppressi: il Pontificio consiglio della cultura e la Congregazione per l’educazione cattolica.

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