sabato, 23 Novembre, 2024
Società

Le Università italiane attirano ma non sempre trattengono

Pubblicata l’edizione 2023/2024 della Classifica Censis delle Università italiane. Si tratta di un importante strumento per l’orientamento degli studenti alle prese con la scelta universitaria. L’analisi del sistema universitario italiano elaborata da Censis, giunta alla sua ventitreesima edizione, prende in considerazione gli atenei statali e non statali (divisi in categorie omogenee per dimensioni) classificandoli in base alle strutture disponibili, ai servizi erogati, al livello di internazionalizzazione, alla capacità di comunicazione 2.0 e alla occupabilità. Sono 70 le classifiche elaborate da Censis e quello che emerge, nel complesso, è uno scenario sostanzialmente positivo.

Le 70 classifiche Censis sono disponibili in formato interattivo. Cliccando sul punteggio del singolo ateneo si possono visualizzare i punteggi ottenuti per ciascun indicatore che concorre al posizionamento generale. Per le classifiche degli atenei sono consultabili anche le serie storiche dei punteggi ottenuti per ogni indicatore.

https://www.censis.it/sites/default/files/downloads/Classifica%20Censis%20delle%20Universita%20Italiane%202023-2024_0.pdf


In aumento le matricole ma sono in troppi i neoiscritti che abbandonano gli studi
Segno decisamente positivo per il numero di neoiscritti. I dati dell’anno accademico 2022/2023 confrontati con quelli del 2021 segnano un +2,2%, quindi, 7.152 neoiscritti in più. Positivo è pure il dato relativo agli immatricolati stranieri che segna +3,5%.

Segno negativo, invece, per i dati relativi alla continuità negli studi degli studenti. In altre parole, continua ad aumentare – già da alcuni anni – il tasso di abbandono. Specialmente nel corso del primo anno di università, troppe matricole hanno fatto marcia indietro senza nemmeno terminare l’anno accademico.

Ad abbandonare sono tanto gli studenti maschi (7,4%) quanto le studentesse femmine (7,2%). È pur vero che si tratta di un dato che risente del cambio di facoltà o di città, tuttavia, fa riflettere il fatto che in dieci anni il tasso di abbandono sia cresciuto di un punto percentuale.

Atenei statali e non stataIi ecco i primi in classifica

Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) si conferma in prima posizione l’Università di Camerino che ha totalizzato un punteggio complessivo pari a 101,7. Sul podio anche l’università delle Marche che si è aggiudicata la terza posizione della stessa classifica.

 

I gruppi di università statali sono stati individuati mediante il seguente criterio:

– fino a 10.000 iscritti: PICCOLI ATENEI

– da 10.000 a 20.000 iscritti: MEDI ATENEI

– da 20.000 a 40.000 iscritti: GRANDI ATENEI

– oltre 40.000 iscritti: MEGA ATENEI

–    POLITECNICI

 

Nella classifica degli atenei non statali, stabili i grandi atenei non statali (oltre 10.000 iscritti) prima posizione occupata dall’Università Bocconi (90,4 punti) seguita dall’Università Cattolica di Milano (76,6). Luiss Guido Carli è al 1° posto (con un punteggio di 91,4) nella classifica dei medi atenei non statali (da 5.000 a 10.000 iscritti). Luiss si è collocata al 2° posto nell’UE e al 14° nel mondo per gli Studi Politici e Internazionali nel QS World University Rankings by Subject 2023.

 

I gruppi di università non statali sono stati individuati mediante il seguente criterio:

– fino a 5.000 iscritti: PICCOLI ATENEI

– da 5.000 a 10.000 iscritti: MEDI ATENEI

– oltre 10.000 iscritti: GRANDI ATENEI

 

Liceale at Liceo Giulio Cesare di Roma e Speaker radiofonica at New Sound Level 90FM

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