Formazione, sostenibilità, lotta all’abusivismo, attenzione alla marginalità delle imprese e fisco. È questa l’agenda delle priorità tracciata dal Turismo organizzato di Confcommercio, da indirizzare al prossimo Governo che succederà a quello di Mario Draghi. Un documento che elenca le richieste chiave rivolte alla politica. Innanzitutto, Agenzie di viaggi e Tour operator si focalizzano sulla concorrenza sleale e sul fenomeno dell’abusivismo rispetto a quanto previsto dal Codice del turismo, una piaga che “si riversa poi sul cliente finale che non gode delle tutele fornite dalle aziende a norma” spiega il documento di Fto, auspicando “una maggiore presenza dello Stato sui territori e nel nuovo mondo digitale”. Poi l’agenda chiede di rivedere i regimi fiscali e contributivi per le imprese di settore, dato che la tassazione in Italia “è tra le più alte in Europa” e ciò “incide con forza sulla possibilità di assumere nuove risorse e sull’impossibilità di fare investimenti”. Un altro punto riguarda il riassetto degli ammortizzatori sociali, calibrato soprattutto sulle grandi realtà, quando invece il nostro tessuto economico è fatto soprattutto di Pmi: ecco perché “è indispensabile una rivisitazione della cassa integrazione”. Fto suggerisce pure di attivare crediti di imposta per famiglie e semplificare le regole del welfare aziendale “per stimolare la domanda turistica soprattutto in un periodo di forte pressione inflazionistica”. Il documento punta poi a incentivare la piena digitalizzazione delle aziende, utilizzando tutte le risorse del ministero del Turismo ancora a disposizione per il settore e sottolineando l’importanza che questi sostegni e crediti di imposta siano a disposizione delle aziende entro fine anno. Lo Stato dovrebbe poi farsi “garante del credito per le imprese del turismo che sono state da sempre realtà solide”, agendo dunque sul merito di credito delle attività.