“A gennaio proporrò alla Giunta per il Regolamento una serie di possibili interventi di riforma che incidono su organizzazione dei lavori, procedure, qualità legislativa”. Lo dice il presidente della Camera, Roberto Fico, in una lettera al Sole 24 Ore, sottolineando come “sia ingenuo vagheggiare una centralità perduta se il Parlamento non è disposto a riflettere su sé stesso, dunque a riformarsi”.
Il presidente della Camera ribadisce di avere “profondamente a cuore il senso di un’assemblea, e per me è stata dolorosa la compressione dei tempi di esame della legge di bilancio. Era però necessario organizzare i lavori della Camera tenendo conto dello scarso tempo disponibile e dell’obiettivo primario di non pervenire all’esercizio provvisorio, che avrebbe prodotto serie conseguenze sul sistema economico. La manovra ha tempi stabiliti ed è scandita in ogni sua fase dalla dialettica tra governo e istituzioni europee. È un problema democratico, che riguarda tutti i parlamenti nazionali dell’Ue. Siamo dentro una cornice di vincoli e scadenze, e dentro questa dobbiamo trovare un equilibrio. Se il Parlamento deve fare la sua parte, anche il Governo deve fare altrettanto, con l’obiettivo congiunto di una maggiore concertazione e programmazione normativa. Anche questo rientra nel percorso culturale di cui parlavo: la centralità del Parlamento non resti una dichiarazione astratta ma un faro che ci indica la strada da seguire”.
I dati sull’attività della Camera consegnano, fa rilevare Fico, “un quadro di luci e ombre. L’incidenza delle leggi di conversione sul totale delle leggi approvate è pari al 60% contro il 51% registrato nello stesso periodo della scorsa legislatura. Minore invece l’incidenza delle leggi d’iniziativa governativa nel loro complesso (80% vs 87%). Il numero di provvedimenti su cui è stata posta la questione di fiducia è pressoché’ identico. Minore è stato il numero delle sedute. Va considerato però che il governo Conte si è formato tre mesi dopo le elezioni. Con tutto ciò che ne consegue rispetto alla costituzione delle Commissioni, e quindi all’inizio dell’attività ordinaria. In questi mesi, inoltre, il Parlamento ha agito efficacemente come trasformatore e integratore dei provvedimenti di origine governativa”. (Italpress).