Nel secondo e terzo trimestre del 2021 la ripresa dell’economia italiana è stata molto sostenuta, grazie al successo della campagna di vaccinazione e al conseguente allentamento delle misure di contenimento, lo certificano le “Proiezioni macroeconomiche per l’economia italiana” della Banca d’Italia”. Nell’ultimo trimestre del 2021 e nel primo del 2022 sull’attività economica potrebbero pesare perciò gli effetti della recrudescenza della pandemia e le tensioni nelle catene di fornitura globali delle merci.
Si ipotizza che nell’orizzonte previsivo la crescita della domanda estera per i beni prodotti nel nostro paese, stimata in quasi il 9 per cento, rimanga robusta (pari a circa il 4 per cento in media nel prossimo triennio) e che le condizioni monetarie, finanziarie e creditizie si mantengano soddisfacenti.
Il prodotto tornerebbe a espandersi in maniera sostenuta a partire dalla prossima primavera, in concomitanza con il presumibile miglioramento del quadro sanitario, recuperando i livelli precedenti lo scoppio della pandemia entro la metà del 2022.
Si valuta che le misure di sostegno introdotte nel corso di quest’anno, quelle inserite nella legge di bilancio e gli interventi del PNRR possano innalzare il PIL complessivamente di circa 5 punti percentuali nell’arco del quadriennio 2021-24.
La crescita dei consumi delle famiglie, che è stata elevata quest’anno, rimarrebbe robusta anche il prossimo e proseguirebbe nel biennio successivo. Gli investimenti continuerebbero a espandersi in misura sostenuta, sospinti dagli interventi delineati nel PNRR e dalle favorevoli condizioni di finanziamento. Le esportazioni dovrebbero aumentare a ritmi lievemente superiori a quelli della domanda estera.
Sul mercato del lavoro si valuta che il numero di ore lavorate sia aumentato quest’anno di quasi il 7 per cento e continui a espandersi nel prossimo triennio a ritmi di poco inferiori a quelli del prodotto, riportandosi sui livelli precedenti la crisi pandemica alla fine del 2022.