Il gruppo Renovars, al quale fa capo Facile Ristrutturare, si prepara alla quotazione in Borsa, forte dei risultati del 2021 che hanno visto il fatturato consolidato raggiungere i 300 milioni contro gli 80 milioni del 2020. L’annuncio è stato dato oggi dai fondatori e azionisti di controllo di Renovars, Giovanni Amato e Loris Cherubini, in occasione della nomina al vertice della neocostituita Renovars Real Estate, come presidente e amministratore delegato, di Bruno Vettore, già ai vertici di Gabetti, Grimaldi, Tecnocasa, Pirelli Real Estate.
Renovars, nata nel 2018, è la holding di controllo di un gruppo di dieci società specializzate a 360 gradi nei servizi per la casa: dalla ristrutturazione all’arredo, dai servizi immobiliari a quelli finanziari passando per le utenze domestiche. Con 70 sedi in tutta Italia, 310 dipendenti e più di 10.000 professionisti, il gruppo Renovars ha registrato nell’ultimo triennio un tasso medio annuo di crescita del 50%. Tra le principali controllate del gruppo le più note sono Facile Ristrutturare (progettazioni e ristrutturazioni chiavi in mano), Facile Immobiliare (vendita, acquisto e affitto), Compara Facile (comparatore di tariffe online), Advertoo (agenzia di digital marketing), Credito Facile (mediazione creditizia), Serramenti.it (porte, infissi e blindati), Home Design.it (arredi, pavimenti e sanitari) e Casa Tua, joint-venture con Leroy Merlin.
L’ingresso nel gruppo Renovars di Bruno Vettore, uno dei più noti manager italiani nel settore immobiliare, finora amministratore delegato di FCGroup Holding ed ex-presidente di Assofranchising, coinciderà con l’avvio di un roadshow di 30 tappe in giro per l’Italia, della durata di tre mesi, che fornirà 100 ore di formazione gratuita a 3.000 professionisti del settore con l’obiettivo di reclutare 250 professionisti nel 2022 e 500 nel biennio successivo. “Il settore immobiliare – ha detto Vettore – è ancora oggi uno dei motori trainanti dell’economia italiana rappresentando una fetta del 20% del Pil nazionale. Ed è anche uno dei settori che ha resistito meglio alla crisi dovuta alla pandemia con 700 mila compravendite chiuse nel corso del 2021. E il triennio 2022-2024 sarà certamente un altro periodo di forte crescita per il settore”.