Giovedì 9 dicembre alle ore 18 sarà presentato al Teatro Ghirelli, a Salerno, il libro “Paisà, sciuscià e segnorine” di Mario Avagliano e Marco Palmieri. L’iniziativa nell’ambito della rassegna organizzata dal Club della Lettura, in collaborazione con l’Anpi Salerno. Partecipano Alfonso Conte, docente universitario di storia contemporanea all’Università di Salerno, Ubaldo Baldi, presidente dell’Anpi di Salerno, e l’autore Mario Avagliano. Conduce Eduardo Scotti. È previsto un recital con letture di Andrea Carraro e Amelia Imparato.
Venerdì 10 dicembre, alle ore 17.00, appuntamento presso la libreria IoCiSto a Napoli, in via Cimarosa 20, piazzetta Aldo Masullo, in collaborazione con l’Anpi. Intervengono, oltre all’autore Mario Avagliano, il docente Ciro Raia, responsabile cultura Anpi Napoli e gli storici Gabriella Gribaudi e Francesco Soverina. Coordina la giornalista Titti Marrone.
Interventi musicali a cura di Rita Lamberti del Laboratorio artistico “Emozionart”, che interpreterà alcune canzoni napoletane scritte in quel periodo storico.
Sabato 11 dicembre alle ore 18 il volume sarà presentato A Cava dei Tirreni, a Palazzo di Città, nell’ambito della rassegna organizzata dal Comune, in collaborazione con Centro Studi Storia di Cava, Anpi Salerno, Associazione Giornalisti Cava-Costa d'Amalfi “Lucio Barone”, Accademia Musicale Talenti, Associazione Talenti e Quarta Rete. Partecipano Armando Lamberti, assessore alla cultura, Emiliano Amato, presidente dell’Associazione Giornalisti, Gerardo Ardito, presidente dell’Associazione Talenti, Giuseppe Foscari, direttore del Centro Studi Storia di Cava, Ubaldo Baldi, presidente dell’Anpi Salerno, e l’autore Mario Avagliano. Conduce Franco Bruno Vitolo. È previsto un recital con letture di Paola de Simone e intermezzi musicali a cura di Camilla Paoletti e Giustina Gambardella. La caduta di Mussolini e l’armistizio lasciano l’Italia stremata e divisa, mentre gli Alleati e i tedeschi si contendono palmo a palmo la penisola con scontri violenti, bombardamenti, stragi, rappresaglie, stupri, rastrellamenti, saccheggi, sfollamenti. Fame, disperazione, macerie e morte la fanno da padrone.
Un racconto corale in cui le vicende istituzionali e militari – che sono più note – restano sullo sfondo, mentre viene ricostruito dettagliatamente quel clima che Curzio Malaparte in Kaputt esemplifica così nella frase citata nella quarta di copertina del volume: «Tutti fuggivano la disperazione, la miserabile e meravigliosa disperazione della guerra perduta, tutti correvano incontro alla speranza della fame finita, della paura finita, della guerra finita, incontro alla miserabile e meravigliosa speranza della guerra perduta. Tutti fuggivano l’Italia, andavano incontro all’Italia». La città partenopea, nel bene e nel male, diventa una sorta di capitale dell’Italia liberata, dilaniata dalle bombe, sofferente per la fame, la prostituzione e la povertà, la borsa nera e gli sciuscià, ma anche estremamente vitale, dove nascono giornali, si sviluppa Radio Napoli da cui usciranno alcuni degli intellettuali, giornalisti e scrittori più importanti del dopoguerra. Nelle pagine dedicate a Salerno e alla sua provincia, si racconta prima lo sbarco e la battaglia tra Alleati e Tedeschi che porta alla liberazione del Mezzogiorno e poi la città che diventa, dal febbraio 1944, capitale del Regno del Sud. Numerose le testimonianze di cittadini di Salerno, di Cava de’ Tirreni e di altri centri della provincia.