“Il 17 maggio 2021 – nel mondo si celebra la 31° Giornata Internazionale contro l’omotransfobia. Il 2021 e’ l’anno in cui, secondo Ilga Europe (associazione internazionale per i diritti LGBT presente all’ONU), l’Italia scende al 35° posto della classifica dei Paesi Europei per politiche a tutela dei diritti umani e dell’uguaglianza delle persone LGBT+ (lesbiche, gay, bisex e trans). Tale dato e’ confermato da quanto rilevato dal servizio di Gay Help Line 800 713 713 (gayhelpline.it), contact center contro omofobia e transfobia, che riceve piu’ di 50 contatti al giorno (tra linea e chat) oltre 20.000 l’anno, da parte di persone colpite da discriminazione, odio e violenza in quanto lesbiche, gay bisex e trans”. Cosi’ in una nota Gay Help Line. I dati di Gay Help Line sono allarmanti, rilevano nell’ultimo anno, periodo covid, forti aumenti come i ricatti e le minacce subiti dalle persone LGBT che sono passati dall’11% al 28%. I casi di mobbing e discriminazioni sul lavoro dal 3 al 15%.
Inoltre, nell’anno in cui la pandemia ha limitato la socializzazione al web, il 30% degli studenti LGBT+ che ha contattato la Gay Help Line ha detto di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online. Ancora, circa il 60% degli utenti rientrano nella fascia di eta’ 13-27. L’incidenza del pregiudizio e della discriminazione ha un peso particolare sui ragazzi: questo perche’ i problemi iniziano gia’ con il coming out in famiglia. I dati evidenziano che nell’ultimo anno il 50% dei giovani lesbiche, gay o bisex ha avuto problemi in famiglia dopo essersi dichiarato ai genitori. La percentuale sale al 70% se a dichiararsi sono giovani Trans. Per il 36% dei minori LGBT+ ha visto il rifiuto da parte dei familiari o dei propri pari, la repressione agita attraverso l’isolamento, la reclusione in casa anche ai danni della frequenza scolastica, i tentativi di conversione attraverso pressioni fatte dai propri familiari oltre a subire violenza verbale e violenza fisica.
Per il 17% dei ragazzi maggiorenni che hanno contattato Gay Help Line che si sono dichiarati ai genitori hanno subito la perdita del sostegno economico da parte della famiglia: la maggior parte di questi sono stati di conseguenza abbandonati e messi in strada. Alcuni di questi casi sono stati accolti da Refuge LGBT, la nostra struttura che accoglie questi ragazzi e li supporta perche’ riescano a superare il trauma subito e a raggiungere la propria autonomia attraverso la formazione e la ricerca del lavoro. Un dato che risulta costante nel tempo e’ la difficolta delle vittime a denunciare: il fenomeno dell’underreporting (mancata denuncia) incide in maniera preoccupante sul riconoscimento dell’entita’ delle discriminazioni e delle violenze. In questo periodo difficile di pandemia – sottolinea Gay Help Line – sono ancora piu’ urgenti misure legislative a supporto delle persone LGBT+, ancora prive di tutele contro la discriminazione, l’odio e la violenza.