Il parere positivo è datato 17 febbraio, è quello del Gruppo di Lavoro Sperimentazioni Vaccini e Terapie Innovative dell’Istituto nazionale per le malattie infettive. É in pratica il via libera dell’istituto Spallanzani al vaccino russo anti Covid Sputnik V che secondo il gruppo di lavoro dello Spallanzani dovrebbe essere usato subito anche in Italia considerando che è sicuro ed efficace nella stessa misura dei vaccini più efficaci attualmente a nostra disposizione e cioè quello di Pfizer-BioNTech e quello di Moderna.
“I dati disponibili”, scrivono i ricercatori, “depongono per un ottimo profilo di sicurezza a breve termine. I datti di immunogenicità sono comparabili a quelli dai vaccini genetici già autorizzati per l’uso clinico e i dati di efficacia clinica sia in termini di protezione dalla malattia sintomatica (>90%) e dalla malattia grave (100%) sono paragonabili ai due vaccini più efficaci attualmente disponibili e si sono dimostrati omogenei in tutte le fasce di età”.
Da qui la conclusione del Gruppo di Lavoro Sperimentazioni Vaccini e Terapie Innovative per le malattie infettive. “In base a tali considerazioni si ritiene che il vaccino Sputnik V possa avere un ruolo importante nei programmi vaccinali contro SARS-CoV-2”. Il via libera dell’istituto dovrà fare i conti con lo scetticismo a livello UE e soprattutto con il fatto che, a quanto si sa, da parte russa non c’è stata ancora una richiesta di autorizzazione all’Ema.
Il vaccino Sputnik è stato autorizzato e acquistato autonomamente dall’Ungheria, una decisione che non si può escludere possa essere presa anche da altri Paesi UE se dovessero permanere le attuali difficoltà di approvvigionamento dalle aziende fornitrici. In Italia inoltre c’è il caso della Repubblica di San Marino che ha concluso un protocollo con il Russian Direct Investment Fund (Rdif, fondo sovrano russo) per l’acquisto del vaccino russo Sputnik V contro il Covid-19 sviluppato dall’Istituto Nazionale di epidemiologia e microbiologia Nikolai Gamaleya di Mosca. L’autorizzazione da parte del Governo di San Marino per l’uso dello Sputnik V all’interno del suo territorio consentirà alla Repubblica di ricevere già nei prossimi giorni le prime dosi del vaccino, alle quali seguirà una seconda consegna per la somministrazione della dose di richiamo entro 1 mese.
“Si tratta di un passaggio importante per la Repubblica di San Marino”, sottolinea il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari, “che dimostra, ancora una volta, l’importanza della sinergia fra Stati: la battaglia contro il coronavirus non deve avere nessun connotato geopolitico e non deve conoscere confini. I piccoli Stati europei come San Marino devono poter assicurare una campagna vaccinale uniforme anche su tutto il loro territorio nell’interesse generale di sconfiggere al più presto questa malattia.”