L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, assistita dall’Unità di Crisi aziendali della Regione del Veneto, ieri ha partecipato, su convocazione del MISE, al tavolo di crisi aziendale di Mercatone Uno in amministrazione straordinaria. Presenti all’incontro i tre Commissari straordinari, le Regioni interessate e le organizzazioni sindacali nazionali, regionali e locali. Nel corso della riunione si è preso atto della volontà di chiudere la procedura di amministrazione straordinaria nonostante lo stato di emergenza generale dato dalla pandemia. Ne consegue che dal 23 novembre, con la chiusura della gestione controllata, verranno messi in cassa integrazione per cessazione per 12 mesi gli oltre 1.300 lavoratori coinvolti.
“Quella di Mercatone Uno rappresenta una delle pagine più cupe della storia produttiva del nostro Paese, – dichiara l’Assessore Donazzan a margine della riunione – pagina che ha visto distruggere un marchio importante, una realtà commerciale emblematica di un intero settore e un numero complessivo di quasi 2.000 posti di lavoro. Questo ha prodotto danni enormi, trascinando con sé un’intera catena da monte, con i fornitori, fino a valle con i consumatori”.
“Ciò che aggrava questa presa d’atto da parte del Ministero – precisa l’Assessore al lavoro della Regione del Veneto – è che gli ultimi anni di progressivo impoverimento di questa importantissima realtà produttiva sono avvenuti durante una gestione a controllo pubblico, ovvero quell’amministrazione straordinaria che avrebbe dovuto creare le condizioni per un rilancio e che, invece, ha peggiorato fino a rendere irreversibile la situazione, coinvolgendo anche l’ampio indotto dei fornitori e i consumatori. Ricordo che il Ministero dello Sviluppo Economico nelle amministrazioni straordinarie ha l’obbligo di vigilare.
E, nel caso specifico, la prima amministrazione straordinaria consegnò Mercatone Uno nelle mani di una società con sede a Malta e capitale decisamente insufficiente. Vicenda per la quale le Procure stanno indagando”. “L’auspicio dunque è che le Procure, già attive rispetto alla vicenda, riescano a far chiarezza su situazioni poco trasparenti degli ultimi anni – sottolinea ancora Donazzan. – Questa esperienza di amministrazione straordinaria, inoltre, impone alle istituzioni tutte, nazionali e locali, e alle parti sociali, datoriali e sindacali, una forte riflessione circa l’urgenza di porre in essere i necessari correttivi affinché quanto accaduto non si verifichi mai più”.
“Per quanto concerne noi, – conclude l’assessore – la Regione del Veneto assicura che manterrà a livello regionale il tavolo di crisi con tutte le parti a vario titolo coinvolte: lavoratori, fornitori e consumatori, al fine di monitorare le evoluzioni future di questa vicenda. Rispetto alle condizioni di occupazione dei 109 lavoratori veneti, la Regione, in accordo con le parti sindacali, mette a disposizione tutti i necessari strumenti di politica attiva per l’adeguamento delle competenze e la ricerca di nuovo posto di lavoro”.