venerdì, 19 Aprile, 2024
Lavoro

Fim, Fiom e Uilm: impegno su salario e tutele. Federmeccanica non torni indietro sulle conquiste contrattuali

L’attesa è per le assemblee dei lavoratori e le decisioni che poi prenderanno i vertici di Federmeccanica. Per il nuovo contratto la strada è in salita, per i sindacati l’obiettivo è aumentare i salari. Per gli industriali quello di aumentare la produttività e contenere gli aumenti di stipendio. A parlare sono ora i sindacati che saggiano il terreno.

“Abbiamo appena concluso quattro giorni di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici”, spiega Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil, “Sono stati quattro giorni importanti in cui abbiamo discusso su alcuni temi contenuti nella nostra piattaforma come la formazione professionale, il mercato del lavoro, gli appalti e i diritti per le lavoratrici e i lavoratori dell’industria metalmeccanica.

Sono stati giorni in cui si sono misurate le profonde differenze tra noi e Federmeccanica, che pensa che la competitività non debba fornire elementi di certezza per i lavoratori”. Su molti punti c’è disaccordo, secondo la Fiom la Federmeccanica punta i piedi avrebbe intenzione di rivedere anche le conquiste passate.

“Il contratto nazionale non è una serie di raccomandazioni, ma deve far legge per i lavoratori e per le imprese, è tempo di misurarci su questo. Allo stato attuale sembra che Federmeccanica stia addirittura mettendo in discussione alcuni dei pilastri del contratto del 2016”, osserva critica la Fiom Cgil, “I prossimi incontri fissati per il 7 e l’8 ottobre saranno dirimenti, a partire dalla discussione sul salario sapremo se Federmeccanica vuole fare un ragionamento ideologico o vuole davvero mettere al centro l’industria e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Abbiamo convocato per giovedì 8 ottobre il comitato centrale della Fiom-Cgil nazionale”.

Stesso discorso per il resto dei sindacati che vede unite le sigle:
Fim, Fiom e Uilm che ricordano di portare avanti con Federmeccanica e Assistal un percorso difficile.
Segnato da più tappe, il 23 settembre 2020 nella sede di Confindustria Emilia – Area Centro di Bologna, si è tenuto un primo incontro sugli aspetti connessi alla formazione.

Il 24 settembre la trattativa si è spostata a Reggio Emilia per un confronto sulle richieste sindacali per il Mercato del Lavoro, cioè sui contratti a termine, sulla somministrazione, sul sistema degli appalti, sulla staffetta generazionale e sull’apprendistato.

“La trattativa ha assunto questo carattere itinerante per coinvolgere tutti nella discussione, anche i territori e in particolare quelli a maggiore presenza metalmeccanica e lo abbiamo fatto con la consapevolezza che questa è una trattativa difficile e anomala, ma l’obiettivo delle Parti è condiviso: dobbiamo rinnovare il Contratto nazionale rapidamente e bene”, scrivono Fim, Fiom e Uilm, “Il rinnovo del 2016 si è fondato su due pilastri: la formazione e il welfare (flexible benefits e mètaSalute) e lo abbiamo fatto perché un lavoratore formato sia un valore aggiunto per tutti, per l’azienda e per la comunità. Il diritto soggettivo alla formazione non si diffuso come auspicavamo e per questo nel nuovo contratto vogliamo rafforzarlo, migliorarlo e ampliarlo per rimanere al passo con le innovazioni tecnologiche.

La formazione viene ritenuta troppo spesso solamente come un peso economico da parte di troppe aziende che la eludono, questo invece è uno dei temi che deve trovare la convergenza e condivisione tra tutte le parti.

“La formazione”, soprattutto in questa fase ricordano i sindacati, “è strettamente legata anche al tema dello smartworking: non possiamo confinare i lavoratori a casa e non dargli la formazione adeguata. I lavoratori non vanno lasciati soli, vanno seguiti e devono poter avere una formazione idonea.
L’incontro del 24 settembre ha inoltre inserito un ulteriore tassello all’articolata discussione che stiamo svolgendo sulla nostra piattaforma contrattuale”.

Il discorso dei sindacati non riguarda solo il contratto ma oggi ha una visione più ampia e problematica.
“Le insidie e i pericoli, infatti, non provengono solo dalla pandemia ma anche dall’aumento delle disuguaglianze che sta interessando il nostro Paese e i lavoratori. Dobbiamo evitare che ciò accada e la nostra priorità è salvare il contratto rinnovandolo, ma rinnovandolo bene. Un buon contratto avrebbe una funzione fondamentale per il rilancio del nostro Paese”, fanno presente Fim, Fiom e Uilm, “Il mercato del lavoro negli ultimi anni ha risentito molto di un’assenza di protagonismo sindacale e confindustriale e ha subìto la legislazione con l’adozione di provvedimenti sbagliati che hanno diminuito le tutele e i diritti dei lavoratori, inoltre non si è risposto alle specificità dei settori industriali, in particolare quello metalmeccanico.

Abbiamo denunciato più volte l’utilizzo esclusivamente del sistema degli appalti per risparmio economico da parte delle aziende. L’applicazione da parte delle aziende del contratto multiservizi ha deregolamentato il sistema, aggirando le norme e le tutele previste dai contratti nazionali di lavoro.

In questo contesto, i lavoratori sono i più esposti, cambiano in continuazione, si vincono gare a ribasso, si riduce la formazione e la sicurezza”. Infine un appello allibita e ad impegno comune tra sindacato e associazioni di categoria.

“Dobbiamo garantire tutte le tutele possibili ai lavoratori e fare una radicale scelta di campo che riporti le condizioni di normalità.

La ripresa del nostro Paese passa attraverso la salvaguardia di ogni posto di lavoro”, conclude la nota di Fim, Fiom e Uilm, “questo rinnovo contrattuale deve rappresentare un vero patto che si fondi sulla difesa delle nostre aziende metalmeccaniche con la consapevolezza che questo passa necessariamente dalla salvaguardia dell’occupazione.

Dal 7 ottobre la trattativa entrerà nel vivo con la discussione sui salari: Per noi è essenziale e imprescindibile aumentare i salari e il potere d’acquisto dei lavoratori, fondamentali per dare un segnale di fiducia e una prospettiva positiva in questo momento di forte incertezza”.

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