Il fatturato diretto e quello indiretto verso il mercato americano valgono circa 90 miliardi di euro con una quota significativa realizzata dalle imprese fino a 49 dipendenti, pari al 14% del totale. In alcuni settori tuttavia il ruolo delle piccole imprese è ancora più rilevante, come nel legno con una quota del 38% sull’export, il 30% nel tessile, 25% mobili e 21% abbigliamento. Sono i dati della Confederazione nazionale degli artigiani che sottolineano con il Presidente Dario Costantini come sia “essenziale scongiurare un conflitto commerciale che spalancherebbe le porte a una fase recessiva per l’economia globale e in particolare per quei paesi come l’Italia che sono tra i principali partner commerciali degli Stati Uniti.”
Negoziato e aiuti
L’invito al negoziato e gli aiuti alle imprese sono state proposte dalla Cna e presentate nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi convocato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il leader della ha indicato inoltre che “occorrono misure di sostegno mirate all’eventuale contrazione di fatturato e interventi strutturali per migliorare la competitività del sistema produttivo”. “Nella prima categoria”, ha sottolineato Costantini, “rientrano interventi emergenziali già utilizzati durante la fase acuta della pandemia quali garanzie e assicurazioni pubbliche e compensazioni in relazione alla contrazione dei ricavi.
Tra le misure strutturali occorre un intervento forte per abbassare il costo dell’energia elettrica, che rappresenta uno dei principali svantaggi competitivi per il Made in Italy. In breve tempo è possibile anche accelerare il processo di semplificazioni”.
Le 100 semplificazioni
“Abbiamo presentato un pacchetto di 100 semplificazioni”, ha inoltre fatto presente Costantini, “che può garantire un taglio di almeno 7 miliardi ai costi della burocrazia e soprattutto un volano di crescita per le imprese. Un solo esempio: una normativa chiara sulla definizione di rifiuto consentirebbe al settore della moda di sviluppare un fatturato aggiuntivo di 2 miliardi l’anno. Altrettanto necessario un processo parallelo di semplificazione a livello di regolamentazione comunitaria che pesa soprattutto sul sistema delle piccole imprese”.
Rimodulare Transizione 5.0
È necessario inoltre per la Confederazione nazionale degli artigiani, rimodulare alcuni programmi come “Transizione 5.0, rendendoli più accessibili alle piccole imprese con l’obiettivo di accelerare gli investimenti di ammodernamento degli impianti, spostando risorse sull’autoproduzione, almeno un miliardo di euro per dare impulso alla domanda interna.
Nella prospettiva di sviluppare nuovi mercati di sbocco per le nostre esportazioni serve un consistente potenziamento delle misure di assicurazione pubblica per le imprese che puntano su nuovi mercati e politiche commerciali che possano includere anche il sistema delle piccole imprese”.
I mercati esteri e 90 mila imprese
“Sono circa 90mila le piccole imprese che già oggi realizzano una parte del fatturato all’estero e stimiamo che altre 90mila abbiano le caratteristiche di prodotto per affacciarsi sui mercati esteri”, ha concluso Costantini, “Come CNA ci stiamo impegnando nello sviluppo di nuovi mercati con iniziative di promozione in Arabia Saudita, India, Egitto”.