lunedì, 2 Dicembre, 2024
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Raffaele Fitto si dimette da Ministro: “Due anni intensi ed entusiasmanti”

Con un post su Facebook, Raffaele Fitto ha annunciato le sue dimissioni da ministro degli Affari Europei, del Pnrr, della Coesione e del Sud. Dopo due anni intensi trascorsi nel governo guidato da Giorgia Meloni, Fitto è pronto ad affrontare una nuova sfida internazionale: l’incarico di vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega alla Coesione e alle Riforme. Nel suo messaggio, Fitto ha ripercorso le tappe della sua esperienza ministeriale, ringraziando Giorgia Meloni per il sostegno e la fiducia che hanno permesso al governo di ottenere risultati importanti. Un ringraziamento particolare è stato rivolto ai colleghi ministri, ai rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali e al suo team di collaboratori, definiti “grandi protagonisti di una stagione per me indimenticabile”. L’incarico di Vicepresidente esecutivo della Commissione europea è un riconoscimento importante per Fitto, che avrà la responsabilità di supervisionare politiche fondamentali per l’Unione europea. La delega alla Coesione e alle Riforme lo pone al centro delle strategie per garantire una distribuzione equilibrata delle risorse tra gli Stati membri e per promuovere le trasformazioni necessarie nei settori economico, sociale e istituzionale.

Il bilancio di due anni di governo

Durante il suo mandato, Fitto ha giocato un ruolo di primo piano nella gestione dei fondi del Pnrr e nel dialogo con le istituzioni europee. Ha lavorato a stretto contatto con le Regioni e i Comuni italiani per accelerare l’attuazione dei progetti finanziati dall’Europa, cercando di superare le criticità burocratiche e amministrative che hanno rallentato il programma in passato. Nonostante le difficoltà, Fitto ha sottolineato i risultati raggiunti, descrivendo l’esperienza come “intensa ed entusiasmante”. Tra le priorità affrontate, la coesione territoriale ha avuto un ruolo centrale, con interventi mirati per ridurre il divario tra Nord e Sud e rilanciare le aree interne e marginalizzate del Paese.

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