venerdì, 15 Novembre, 2024
Società

Corte dei conti contro i premi nella PA: non sono basati sul merito

Svaniti i presupposti meritocratici. Obiettivi bassi e autoreferenziali

La valutazione del lavoro dei dipendenti pubblici è “poco efficace” con “l’appiattimento verso l’alto delle valutazioni del personale” e “la conseguente attribuzione di premialità senza adeguati presupposti meritocratici”. “Il controllo eseguito sulle premialità riconosciute ai dipendenti delle PA centrali nel triennio 2020-2022 evidenzia la diffusa indicazione di obiettivi particolarmente bassi e autoreferenziali, oltre alla scelta di indicatori di performance poco sfidanti.” Sono le conclusioni alla quale è giunta la Corte dei conti che, tradotto, significa che nella Pubblica amministrazione i premi, ovvero più soldi, non si negano mai a nessuno tanto sono bassi gli obiettivi delle performance.

Valutazioni di performance

E’ quanto rileva la Corte dei conti nell’analisi, approvata con Delibera n. 62/2024/G, che la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato ha condotto sull’effettività del Sistema di misurazione e valutazione della performance dei dipendenti pubblici, previsto dal decreto legislativo n. 150/2009. I risultati emersi – specifica la magistratura contabile – “evidenziano l’appiattimento verso l’alto delle valutazioni del personale, la conseguente attribuzione di premialità senza adeguati presupposti meritocratici e l’insufficiente efficacia del sistema di misurazione e valutazione, inidoneo a determinare in maniera uniforme e pienamente adeguata la qualità delle prestazioni dei dipendenti pubblici.”

Nessuna verifica reale

Se la logica istitutiva degli Organismi Indipendenti di Valutazione è legata all’unificazione dei compiti prima svolti dai servizi o dagli uffici di controllo interno delle PA e all’uniformazione delle modalità di verifica delle prestazioni, l’assenza nell’attuale sistema di parametri realmente omogenei – conclude la Corte – è un rischio di allontanamento dagli scopi ispiratori della norma.

Prove di riforma

Nei prossimi anni la situazione potrebbe cambiare con l’adozione della Direttiva firmata a novembre dal ministro della Pa, Paolo Zangrillo, che introduce un sistema di valutazione differente. Quest’ultimo comprende anche il giudizio dei colleghi e dei collaboratori insieme a quello dei capi e degli stakeholders, cioè le persone interessate a quello specifico servizio pubblico. Intanto nei mesi scorsi, nel decreto superbons, sono stati inseriti nuovi aumenti premio per i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate e i Monopoli, cifre che raggiungono anche i 1000 euro l’anno.

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