lunedì, 2 Dicembre, 2024
Politica

“Declino demografico, bisogna invertire la tendenza”

Meloni a un convegno dedicato alla natalità. Il Capo dello Stato: "Le istituzioni aiutino le nuove famiglie"

“Potevamo arrenderci all’idea che questa nazione è destinata a scomparire, oppure potevamo ribadire che il declino non è mai un destino, è sempre una scelta che si può rovesciare. Per farlo però c’è la necessità di rimboccarsi le maniche, ricostruire una società amica della famiglia e della natalità”. E per il Premier Giorgia Meloni, intervenuta ieri all’incontro ‘Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro’ in piazza di Pietra, nel cuore di Roma, tra gli obiettivi primari della maggioranza c’è appunto quello di invertire una rotta che ha portato l’Italia a essere, in questo momento, un Paese fatto soprattutto di anziani, con sempre meno nascite.

Fattori economici e sociali

“Alla base della denatalità”, ha aggiunto il Primo Ministro, “ci sono fattori anche economici e sociali” che incidono sulle nuove generazioni “che hanno paura del futuro, per questo, sono fondamentali le politiche sul lavoro, sulla casa, sul sostegno alle giovani coppie ed è il lavoro che questo governo sta portando avanti”.

Il Primo Ministro ha poi colto l’occasione per scagliarsi contro quei “cattivi maestri” che hanno proclamato che la genitorialità era qualcosa di stantio: “Stiamo parlando di un concetto arcaico e da superare, per decenni è stato raccontato dalla cultura dominate che avere un figlio avrebbe compromesso libertà, carriera, sogni e in alcuni casi bellezza, una scelta che ti avrebbe tolto qualcosa. Prima di noi, il Paese sembrava sprofondato nelle sabbie mobili del mito della denatalità raccontata quasi come simbolo di libertà e di un’impostazione culturale generalmente ostile alla famiglia”.

Sfida europea

Ma il tema della denatalità, per Meloni, non è un problema che riguarda solo l’Italia, ma è una sfida che coinvolge tutta l’Europa perché non c’è una sola nazione dell’Ue che raggiunga il cosiddetto tasso di sostituzione: “Il Vecchio continente se non vuole diventare vecchio continente per previsione del futuro ha bisogno di dare risposte serie, concrete e determinate. Per noi è un auspicio ma anche un impegno a lavorare in questo senso, riguarda anche quell’equilibrio di bilancio di cui da tanto tempo discutiamo. Fra le implicazioni della natalità ce ne sono di enormi sul fronte della spesa sociale. Se non riusciamo a ripristinare un equilibrio tra popolazione attiva e quella che ha bisogno di assistenza, saranno i nostri sistemi di finanza pubblica a essere insostenibili”.

Stuzzicato sull’argomento dell’utero in affitto, il Presidente del Consiglio ha parlato di una “pratica disumana” e non di “un atto di libertà” e per questo ha confermato di sostenere la proposta di legge perché diventi reato universale: “C’è una proposta parlamentare in discussione, spero venga approvata quanto prima”.

Le parole di Mattarella

Al forum demografico di ieri ha preso parte, tramite un messaggio, anche il Capo dello Stato Sergio Repubblica. Parole chiare, le sue, con le quali ha tirato le orecchie ai governanti: bisogna aiutare le giovani coppie per dare un freno al preoccupante declino delle nascite in Italia. “Il futuro del Paese si misura sulla capacità di dare risposte alle nuove generazioni”, le sue parole. E pertanto c’è la necessità che tutte le istituzioni prendano coscienza di questa necessità, “per attuare politiche attive che permettano alle giovani coppie di realizzare il loro progetto di vita, superando le difficoltà di carattere materiale e di accesso ai servizi che rendono ardua la strada della genitorialità”. Il Capo dello Stato, proprio su questo argomento, si è appellato all’articolo 31 della Costituzione che richiama la Repubblica “ad agevolare con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”.

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