giovedì, 19 Dicembre, 2024
Ambiente

Per la ‘rinaturazione’ del fiume Po stanziati 375 milioni

Avviati gli interventi dopo aver sentito enti locali e le associazioni

AIPo, l’Agenzia interregionale del fiume Po, ha emanato, in qualità di soggetto attuatore, la determina di conclusione positiva della Conferenza dei Servizi decisoria inerente il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) dello stralcio prioritario dell’Investimento Pnrr: “Rinaturazione dell’area del Po.” A seguito dei pareri espressi nella Conferenza stessa e dalla Cabina di regia formata da Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e la stessa AIPo, ora possono cominciare i lavori.

Riattivare processi naturali

Si tratta della ‘Rinaturazione del Po’ del Pnrr previsto all’interno della Missione 2 (Rivoluzione verde e Transizione ecologica), Componente 4 (Tutela del Territorio e della Risorsa Idrica), con un costo complessivo di 357 milioni di euro. La misura mira a riattivare i processi naturali e a favorire il recupero della biodiversità, garantendo così il ripristino del fiume e un uso più efficiente e sostenibile delle risorse idriche. Lo stralcio prioritario approvato in Conferenza dei servizi comprende 5 interventi, riferiti alle schede progettuali del Programma d’Azione.

Consultazione pubblica

Nei mesi scorsi sono state anche elaborate le diverse osservazioni presentate e riguardanti in particolare il settore agricolo e la pioppicoltura. Si sono attivati confronti con gli Enti locali e le associazioni di categoria e tenute varie riunioni del Tavolo Tecnico e della Cabina di Regia, nelle quali sono state esaminate e condivise con lo stesso Ministero dell’Ambiente, con l’AdBPo e con le Regioni interessate, alcune variazioni al progetto, tali da poter superare le criticità e proseguire con l’iter attuativo.

Le modifiche accolte

Rispetto ai programmi iniziali, in particolare, sono state ridotte le aree interessate dagli interventi e quindi gli impatti sulle coltivazioni di pioppo. Di conseguenza, saranno minori rispetto alla prima elaborazione anche espropri e revoche di concessioni. La Cabina di Regia ha dato atto che le modifiche e variazioni apportate al Pftepermettono di ridurre in modo significativo gli effetti sulla componente agricola, pur mantenendo le caratteristiche tecniche e gli obiettivi ambientali dell’Investimento. Gli interventi sono previsti solo all’interno della “fascia di mobilità” (l’area più prossima all’alveo inciso del fiume, la cui delimitazione è definita dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po) nelle aree già indicate dal Programma d’Azione, seguendo così i criteri ispiratori e contemperando l’obiettivo e l’assetto essenziale del progetto con le esigenze espresse da ADBPo, Ministero dell’Agricoltura, Regioni e portatori d’interesse diffuso nei territori. Gianluca Comazzi, presidente del Comitato di Indirizzo AIPo – assessore regionale della Lombardia al Territorio e Sistemi Verdi – ha detto che la decisione “è il risultato di un lavoro congiunto che è riuscito nell’intento di trovare soluzioni che permetteranno di rispettare l’equilibrio tra sviluppo sostenibile e tutela ambientale. La Cabina di Regia ha riconosciuto l’importanza delle variazioni chieste per mitigare gli effetti sulla componente agricola, dimostrando la flessibilità e l’adattabilità del progetto alle esigenze locali. Ora siamo pronti a procedere con l’iter attuativo degli interventi previsti nello stralcio prioritario”.

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