venerdì, 19 Aprile, 2024
Società

Coldiretti: produzioni e distribuzioni tutto ok. Impennata di consumi di frutta e verdura

L’effetto coronavirus sulla borsa della spesa delle famiglie porta ad un picco di acquisì di frutta e verdura. Segno che nei momenti di difficoltà emerge la voglia di nutrirsi in modo più sano. A fare i calcoli è la Coldiretti che segnala un 20% in più di vendite nei mercati contadini nella prima settimana di marzo rispetto allo stesso periodo del mese precedente. Il monitoraggio della Coldiretti prende, infatti, spunto dalle indicazioni della Fondazione Campagna Amica in mercati e fattorie lungo tutta la Penisola. “A spingere gli acquisti è sicuramente il clima di incertezza”, scrivono gli analisti della Coldiretti, “riguardo la diffusione del contagio che spinge a fare provviste più abbondanti ma anche la tendenza a consumare cibi ricchi di fibre e vitamine che aiutano il corpo umano a rafforzare le difese immunitarie, come consigliato da molti medici e ricercatori”.

Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Universita degli Studi Milano “la miglior alimentazione per il nostro organismo, quella che più potrebbe aiutarlo ad affrontare un’infezione da coronavirus, e quella mediterranea. Consiglio di consumare alimenti ricchi di vitamina B e C, e oligominerali, come lo zinco”.

Via libera dunque a frutta e verdura (come agrumi, kiwi, fragole, lattuga, broccoli ricchi di vitamina C) e a riso, cereali, pesce e uova, tutti alimenti con molta vitamina B. “Per effetto dei cambiamenti climatici con l’inverno più caldo mai registrato in Europa, l’Italia”, continua l’analisi della Coldiretti, “può contare in questo periodo su un’ampia offerta di verdure e grazie all’anticipo di maturazione delle primizie sui banchi si trovano già asparagi, fragole, agretti, zucchine, carciofi e pomodori”.

I rifornimenti alimentari sono dunque garantiti in tutte le aree del Paese nei mercati e nei supermercati dove, sottolinea la Coldiretti, “occorre evitare inutili accaparramenti che favoriscono solo le speculazioni”. La Confederazione dei coltivatori diretti, inoltre, ricorda che tutta la filiera produttiva e di vendita è sotto controllo e non ci sono lacune. Quindi nessuna presa di assalto dei punti vendita, perché non è necessario.

“Su nostra sollecitazioni sono stati pubblicati i chiarimenti al Dpcm sul trasporto merci e sul lavoro necessari”, puntualizza la Coldiretti, “a dare continuità alle attività produttive nelle campagne dove vanno seguiti i cicli stagionali, dalla semina alla raccolta e garantita la cura delle piante e l’assistenza e l’alimentazione degli animali allevati nelle stalle”.

A questo di aggiunge l’impegno “della trasformazione industriale e le consegne per la distribuzione commerciale”, ribadisce il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che sottolinea “l’importanza di un monitoraggio continuo delle misure adottate per  non compromettere la mobilità di merci e persone necessarie all’attività produttiva, nel rispetto delle norme di sicurezza”.

La nota esplicativa al Dpcm chiarisce infatti, precisa la Coldiretti, che “le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati dalla delimitazione. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci”. “Anche la produzione alimentare”, conclude la Coldiretti nel rassicurare i consumatori, “può procedere regolarmente nei territori delimitati dal nuovo Decreto che riguardano la food valley italiana che garantisce l’approvvigionamento sui mercati nazionali ed esteri con la produzione di circa 1/3 del Made in Italy agroalimentare, dal latte alla carne, dai formaggi ai salumi, dal riso alla pasta, dalla frutta alla verdura fino al vino e alle conserve di pomodoro. Un territorio dove”, secondo la Coldiretti, “si concentra il maggior valore della produzione nazionale alimentare di qualità (Dop/Igp)”.

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