sabato, 27 Aprile, 2024
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Migranti, sbarchi nella notte a Lampedusa: un neonato morto. E la Germania riattiva i rimpatri dall’Italia

Continuano senza sosta gli sbarchi a Lampedusa. Nella notte sono arrivati sull’isola, infatti, altri 121 migranti provenienti da varie zone dell’Africa dopo i poco più di 500 di ieri: in particolare uomini e donne di Egitto, Siria, Sudan, Guinea e Costa d’Avorio. Recuperati anche tre natanti, agganciati da una motovedetta della Guardia di Finanza. Complessivamente, all’hotspot di contrada Imbriacola, ci sono dunque circa 2.800 ospiti, mentre altri trasferimenti saranno previsti nelle prossime ore con il traghetto Galaxy che ne porterà un gruppo di 400 a Porto Empedocle.

L’incontro

Una situazione di emergenza che porterà ad un nuovo incontro sull’isola tra Ursula von der Leyen e la premier, Giorgia Meloni: la presidente della Commissione europea sarà presto in visita a Lampedusa, secondo quanto riportato da fonti Ue, già in questo weekend.

Nuovo dramma

Ma le traversate nel Mediterraneo significano anche, purtroppo, drammatici episodi come quello di un neonato, giunto senza vita a Lampedusa. Il piccolo sarebbe nato durante il viaggio, per poi morire dopo pochi minuti. La salma è quindi sbarcata al molo Favaloro in una bara bianca e condotta al cimitero di contrada Imbriacola. Prestate cure anche nei confronti della madre, portata in ambulanza al Poliambulatorio.

Decisione teutonica

L’emergenza in Italia ha scosso anche la Germania, che ha deciso proprio questa mattina di riprendere l’ammissione volontaria di migranti che era stata originariamente sospesa. L’annuncio è arrivato direttamente dal ministro dell’Interno, Nancy Faeser, che ha parlato di “obbligo di solidarietà”, sulla base di quanto concordato tra paesi UE nel giugno dello scorso anno.

Residenti contro

I residenti a Lampedusa hanno invece rigettato l’ipotesti di una tendopoli per i migranti nell’ex base militare Loran con una manifestazione in strada. Anche l’amministrazione comunale è dalla parte dei cittadini: “L’unica soluzione è quella di avere navi capienti in rada per trasferimenti rapidi e continuativi. Ribadiamo la ferma contrarietà alla costruzione di una ulteriore struttura per il trattenimento dei migranti sul nostro territorio: l’isola non può trasformarsi in un carcere a cielo aperto”.

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