l governo del Nicaragua contro i Gesuiti
Il Nicaragua continua ad aggredire i gesuiti come Papa Francesco. Ultima decisione quella della revoca dello status giuridico della Compagnia di Gesù. La Provincia Centroamericana dei Gesuiti esprime una “dura condanna” contro questo provvedimento deplorando “la nuova aggressione”. I gesuisti condannano la “sistematica repressione” che si estende contro tutta la popolazione nicaraguense da parte del Governo Ortega. Condanna che si affianca a quella di alcuni esperti dell’Onu che hanno già qualificato le decisioni del Governo come “crimini contro l’umanità”.
Gesuiti contro i totalitarismi
I Gesuiti nicaraguensi chiedono il pieno rispetto della libertà e dell’identità religiose e la tutela delle persone che collaborano con la Compagnia che resta “in comunione con le migliaia di vittime nicaraguensi in attesa della giustizia e della riparazione dei danni causati dall’attuale governo” ed esprime “gratitudine per le innumerevoli espressioni di riconoscimento, sostegno e solidarietà ricevute.” Secondo la Provincia Centroamericana della Compagnia di Gesù il provvedimento di revoca è finalizzato “alla piena instaurazione di un regime totalitario” della quale sono responsabili il presidente e la vicepresidente del Nicaragua, colpevoli di ostacolare “l’indipendenza e la neutralità del potere giudiziario”. Nel comunicato dei Gesuiti si invitano i leader del Paese a cessare la repressione in atto e a favorire una “soluzione ragionevole in cui a prevalere siano la verità, la giustizia, il dialogo, il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto”.
In carcere mons. Álvarez
Il provvedimento repressivo, inoltre, stabilisce che i beni immobili e mobili della Compagnia di Gesù nel Nicaragua siano trasferiti allo Stato. Come per gli altri casi di cancellazione di personalità giuridica stabiliti dal regime a partire dal 2018, la decisione è stata assunta senza che siano state espletate le procedure amministrative stabilite dalla legge. Ai Gesuiti non è data la possibilità di ricorrere ad un giudice imparziale. Prima di quest’ultima misura, circa una settimana fa, il Governo Ortega con il pretesto della lotta al terrorismo aveva già confiscato l’Università Centroamericana del Nicaragua (Uca), fondata dai Gesuiti, e la residenza della Compagnia di Gesù a Managua senza concedere a quanti vi abitavano di raccogliere e portare via i loro effetti personali. Solo lo scorso 19 agosto, invece è ricorso il primo anniversario dall’arresto di monsignor Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa e amministratore apostolico di Estelí, condannato a 26 anni di carcere senza processo con l’accusa di cospirazione contro l’integrità nazionale e di propagazione di notizie false. Da allora nel Paese sono aumentate le persecuzioni contro la Chiesa Cattolica.