domenica, 28 Aprile, 2024
Società

Mattarella: “Il massacro di SantʼAnna di Stazzema emblema di riscatto civile”

“Un luogo di memoria, di dolore immenso, insensato e ingiustificabile, divenuto emblema di riscatto civile, di ribellione alla violenza più feroce e disumana, di solidarietà, di ricostruzione morale e sociale”. A 79 anni esatti dall’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda uno dei posti simbolo della tragedia della Seconda Guerra Mondiale in cui affondano “le radici più profonde dei valori della Costituzione repubblicana”.

Il giorno e il luogo dell’eccidio

Era il 12 agosto del 1944 quando, sui monti dellʼAlta Versilia, si consumò una delle pagine più tragiche della storia italiana. Nello sterminio, compiuto dai nazifascisti, vennero uccisi 560 civili, tra cui 130 bambini. Un dovere, per il Capo dello Stato, ricordare una delle stragi più efferate di sempre, messa in atto da militari nazisti delle SS sostenuti da fascisti locali. Come accertò la magistratura militare italiana non si trattò di rappresaglia in risposta a una determinata azione del nemico, ma – come è emerso dalle indagini – si trattò di un atto terroristico premeditato e curato in ogni dettaglio per annientare la volontà della popolazione, soggiogandola grazie al terrore. L’obiettivo era quello di distruggere il paese e sterminare la popolazione per rompere ogni collegamento fra i civili e le formazioni partigiane presenti nella zona.

Sterminio disumano

Un massacro di vite innocenti, per Mattarella, nel quale donne, anziani e bambini vennero uccisi senza pietà: “L’Europa toccò il fondo dell’abisso. Neppure l’infamia della rappresaglia poteva giustificare lo sterminio, la strategia dell’annientamento”. Un avvenimento, quello di SantʼAnna, da cui per il Presidente sono ripartiti il cammino del popolo italiano e del Continente europeo: “Spetta a ciascuno custodire e consegnare il testimone della memoria alle generazioni più giovani”, evidenzia Sergio Mattarella, “perché possano essere consapevoli protagoniste di un futuro responsabile in cui non siano più messi a rischio i valori della persona umana”.

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