La Conferenza Episcopale Italiana apre i propri canali social in vista dell’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace” in programma a Bari dal 19 al 23 febbraio. L’assise dei vescovi italiani ha, dunque, scelto di ampliare la sua comunicazione nel contesto digitale e di “abitare” con una presenza attiva le principali piattaforme attraverso tre nuovi profili social Facebook, Twitter e Instagram (https://www.instagram.com/
“Di fronte a un mondo che è ormai profondamente cambiato nella fruizione dell’informazione e nelle modalità relazionali, la Chiesa Italiana accetta la sfida di raggiungere quei milioni di persone che trascorrono almeno due ore al giorno sui social per cercare momenti di svago, ma anche per raccogliere notizie utili alla formazione della propria opinione sui temi sociali e politici più importanti” – spiega Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Cei. La comunicazione social si rivolgerà a tutti: sia ai fedeli che vogliono restare aggiornati sulla vita della Chiesa Italiana e sul magistero del Santo Padre, sia a coloro che sono interessati ad ascoltare la voce ecclesiale in ordine al dibattito sociale e culturale.
Al centro vi è la volontà di creare e rafforzare il senso di comunità anche sulla Rete, nel solco di quanto scritto da Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2020: “Abbiamo bisogno di pazienza e discernimento per riscoprire storie che ci aiutino a non perdere il filo tra le tante lacerazioni dell’oggi; storie che riportino alla luce la verità di quel che siamo, anche nell’eroicità ignorata del quotidiano”.
L’Incontro “Mediterraneo, frontiera di pace” è una sorta di Sinodo del Mediterraneo che porterà a Bari dal 19 al 23 febbraio oltre cinquanta vescovi delle Chiese affacciate sul grande mare in rappresentanza di tre continenti (Europa, Asia e Africa). Sarà concluso da papa Francesco. Sui passi del “profeta di pace” Giorgio La Pira, i vescovi si confronteranno per indicare percorsi concreti di riconciliazione e fraternità fra i popoli in un’area segnata da guerre, persecuzioni, emigrazioni e sperequazioni.