mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Agroalimentare

Confagricoltura e Coldiretti: “Raccolto frutta compromesso per anni”

Secondo Confagricoltura, la devastante alluvione in Emilia-Romagna avrà come conseguenza il fatto che nell’intera regione almeno 10 milioni di piante da frutto dovranno essere estirpate perché irrimediabilmente danneggiate. Anche Coldiretti Emilia-Romagna, nel confermare il bilancio allarmante dei danni stimati, aggiunge che la questione potrebbe aggravarsi poiché nel riguardo non sono ancora incluse le colture arboree distrutte dalle frane o trascinate a valle dalla furia del fango sia nelle aree collinari e pedemontane sia lungo l’arteria subissata d’acqua che collega Bologna a Rimini. Dunque, secondo le stime, ancora da confermare, nelle prossime settimane l’Emilia-Romagna rischia l’espianto di un numero di alberi da frutto probabilmente quattro volte maggiore a quanto al momento calcolato; in particolare delle specie più sensibili al ristagno idrico tra cui melo, pero, susino, ciliegio, olivo, peschi e kiwi.

Coldiretti, sottolineando la serietà del problema ha affermato: “In Emilia-Romagna il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha ‘soffocato’ le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni. Inoltre, nelle aree colpite dall’alluvione sono a rischio almeno cinquantamila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione”.

Infatti, le prime stime evidenziano che le conseguenze si ripercuoteranno non solo sulla produzione di frutta di mais, orzo, soia, ma anche sulle strutture come gli impianti stessi, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature distrutte; a tal proposito Coldiretti ha aggiunto: “Molto rilevante dal punto di vista economico le colture da seme per cereali, bietole, girasole, erba medica e ortaggi con migliaia di ettari coltivati completamente coperti dal fango. Senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali dove si moltiplicano frane e smottamenti”.

In vista del Consiglio dei ministri, Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha sottolineato: “Serve garantire l’arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile e dare a queste zone martoriate la possibilità di riparare i danni e ripartire con la nomina di un commissario alla ricostruzione come ai tempi del terremoto gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio e la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.

Marcello Bonvicini, presidente regionale di Confagricoltura ha altresì dichiarato: “Occorrono non meno di 40-50mila euro a ettaro per reimpiantare un frutteto o un vigneto e diversi anni per arrivare alla piena produzione, fermo restando che è quasi impossibile reperire sul mercato un quantitativo così alto di piantine. Nel frattempo è già partita la gara di solidarietà fra agricoltori per portare soccorso e salvare il salvabile nei campi”. Bonvicini, abbracciando la linea organizzativa intrapresa della Regione Emilia-Romagna auspica: “Un decreto-legge speciale per dare pieno sostegno alla popolazione e alle imprese, rischiamo di perdere un patrimonio agricolo unico, in pianura e nell’alta collina”.

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