martedì, 7 Maggio, 2024
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Autonomia: appello presidente Regione Calabria a colleghi del Sud

“Nelle prossime settimane, la bozza di intesa ministeriale finalizzata a delineare un nuovo rapporto tra lo Stato ed alcune singole Regioni, potrebbe pervenire ad una definitiva approvazione. Non e’, comunque, trascurabile il fatto che lo stesso dibattito, che si e’ sviluppato intorno al cosiddetto progetto di autonomia differenziata, abbia gia’ concretamente modificato ed alterato il confronto tra Stato e Regioni. La stessa conferenza Stato – Regioni rischia di essere vanificata nelle proprie prerogative istituzionali, mentre il Parlamento rischia di essere svuotato della sua centralita’ e funzione essenziale, su un nodo sostanziale relativo alla definizione del rapporto Stato e Regioni. Un fattore certamente non secondario per le prospettive del Paese e per la stessa coesione nazionale”. Cosi’ il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, in una lettera inviata ai Presidenti delle Regioni del Sud. “Il mio allarme – aggiunge – e’, dunque, teso a sollevare non solo una questione di metodo. Ovviamente, esso e’ motivato soprattutto dalla preoccupazione che la revisione costituzionale relativa ad una molteplicita’ di materie e funzioni, ad esclusivo vantaggio di alcune regioni ed aree forti del Nord, possa acuire gli squilibri accumulati e non risolti nel corso di decenni a netto svantaggio del Sud e delle sue popolazioni”.

“In particolare – prosegue Oliverio, saranno i giovani costretti in larga maggioranza ad abbandonare la propria terra. Una impostazione che di fatto mette in discussione il Patto Nazionale su cui si regge l’impianto istituzionale e democratico. Il rischio che si possa creare una grave frattura sociale ed istituzionale e’ reale”. “E’ innegabile – Oliverio – che tale frattura possa mettere in discussione il principio della parita’ dei diritti universali e di cittadinanza. Nessun parametro fiscale puo’ essere assunto come elemento regolatore per definire i livelli essenziali di prestazione (lep) e i costi standard per i servizi primari. Saremmo costretti, inevitabilmente, a registrare una classificazione diversificata tra territori e cittadini di serie A e altri di serie B o di categorie ancora piu’ inferiori. Cio’ nega il principio di eguaglianza per garantire pari dignita’ e liberta’ a tutti i cittadini. Tale rischio e’ assolutamente da evitare. Ci si troverebbe di fronte ad un processo di secessione erosivo delle fondamenta dello Stato unitario e Nazionale. Penso conveniaTe che le regioni, a cui ci e’ stato attribuito il dovere di rappresentanza, siano le piu’ esposte ai contraccolpi di una politica rivolta a potenziare solo l’interesse di alcune del nord. Va da se’ che non e’ mia intenzione sollevare o soffiare su vecchi e nuovi conflitti tra Nord e Sud del Paese”.

“Nella attuale contingenza – aggiunge Oliverio – il tema e’ ben altro: la necessita’ di un rilancio della forza e della capacita’ di competere dell’intero nostro Paese. Sarebbe un errore storico, di grave miopia politica, se si dovessero consegnare interi sistemi territoriali meridionali ad una condizione di abbandono e marginalita’. Il danno non sarebbe soltanto quello di una accentuazione del dualismo storico ma quello della penalizzazione e della mancata crescita economico-sociale dell’insieme del Paese. Tutto cio’ sarebbe ancor piu’ miope, di fronte alla necessita’ di un rinnovato rapporto con l’Europa”. “Anche a questo fine, un Sud meno residuale ma piu’ produttivo e moderno e’ una convenienza per l’ Italia intera – sottolinea Oliverio -. Al fine di un approfondimento di questi temi e con l’intento di poter pervenire ad una proposta unitaria da parte delle Regioni del Mezzogiorno, vorrei con la presente chiedere la vostra disponibilita’ a partecipare ad un incontro tra i Presidenti delle Regioni del Sud e, dunque, concordare telefonicamente data e luogo di questo nostro appuntamento. Tale incontro ritengo debba essere aperto alle forze sociali, alle Universita’ e ai rappresentanti delle amministrazioni locali”. (Italpress)

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