venerdì, 15 Novembre, 2024
Sanità

Giornata dell’infermiere. Uil: servono 83 mila assunzioni, tutele salariali e stop al precariato

Il riconoscimento sia economico sia della dignità del lavoro dell’infermiere. Tutta in una frase l’iniziativa che si tiene oggi a Roma, per la Giornata internazionale dell’infermiere. A sottolineare problemi e richieste 400 operatori sanitari, provenienti d’ogni parte d’Italia, che hanno dato vita ieri all’Assemblea nazionale degli
infermieri della Uil-Fpl.
All’iniziativa hanno partecipato anche diversi esponenti del mondo politico al quale sono state indirizzate le osservazioni, le rivendicazioni e le proposte degli attivisti e dirigenti sindacali.

Lotta per le tutele

Presente all’assemblea il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri. “La sanità è uno dei temi fondamentali della mobilitazione sindacale unitaria, in corso nel nostro Paese in questo mese di maggio”, ha ricordato il leader della Uil, “Gli operatori sanitari li definiamo ancora eroi, ma questo è un settore in cui si continua a non investire e, anzi, si riducono i finanziamenti alle Regioni che hanno speso di più nel periodo della pandemia”.

Disparità tra pubblico e privato

Per il sindacato, puntando il dito contro i Governi, non ci sono risorse per rinnovare i contratti e ci sono differenze tra chi lavora nella sanità pubblica e in quella privata. “A tal proposito, noi chiediamo”, ha sottolineato Bombardieri, “che le Regioni non rinnovino le convenzioni a quelle strutture che non applicano i contratti. C’è una questione complessiva di riconoscimento sia economico sia della dignità del lavoro dell’Infermiere: il sovraccarico al quale sono sottoposti è insostenibile ed è necessaria più formazione”.

Tutele e lotte sindacali

Per la Uil l’attenzione alla sanità e ai suoi lavoratori dà il segno della civiltà di un Paese. “Questa giornata, dunque, è l’occasione per ribadire, ancora una volta, le nostre rivendicazioni. C’è un grande lavoro da fare per affermare principi, diritti e tutele”, ha rimarcato Bombardieri, “e per ottenere questi risultati la Uil è al fianco di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori del settore”.

Contratti fermi e pochi assunti

Il Commissario straordinario della Uil-Fpl, Domenico Proietti, nel suo intervento introduttivo, ha sottolineato “la drammaticità delle condizioni in cui lavorano questi professionisti sanitari definiti eroi durante la pandemia”, ha ricordato Proietti, “sono stati nuovamente dimenticati da questo Governo e dalla politica, così come è sempre stato negli ultimi decenni”, Proietti ha indicato i nodi irrisolti. “Contratti bloccati per 12 anni, mancato inserimento della professione come lavoro gravoso e usurante, blocco del turn-over, stipendi tra i più bassi d’Europa, eliminazione solo provvisoria del vincolo di esclusività, turni massacranti dovuti alla grave mancanza di personale: questi sono i principali problemi che emergono nel settore, nel quale, di fatto, mancano all’appello 83 mila infermieri”, sottolinea il Commissario straordinario della Uil-Fpl, “Queste condizioni di lavoro non sono più accettabili: il diritto alla salute è un diritto costituzionale e di civiltà e viene tutelato, da sempre, grazie alla professionalità degli infermieri, spina dorsale del sistema sanitario italiano. Continueremo a chiedere al Governo”, ha concluso Proietti, “un’adeguata valorizzazione professionale ed economica di questi fondamentali operatori sanitari”.

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