giovedì, 25 Aprile, 2024
Società

Piccoli borghi tenuti in vita dagli anziani. Grenzi (Coldiretti Senior): strategici per ambiente, cultura e gastronomia

Anziani contro lo spopolamento dei paesi e per merito loro che sopravvivono tradizioni e storia. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati del centro studi Divulga: “Le bellezze dei piccoli borghi italiani sono custodite da 1,3 milioni di anziani che combattono lo spopolamento, tramandano le tradizioni, trasmettono i saperi e difendono il valore storico, ambientale e culturale dei territori”.

L’assemblea dei Senior

I dati del sono stati presentati in occasione dell’assemblea tenuta a Roma dei Senior della Coldiretti, la più grande associazione italiana di pensionati, con l’apertura del primo salone della cultura contadina
salvata dai Senior. Tra i numerosi ospiti il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella.

“Nei comuni con meno di 5mila abitanti più di uno su otto (13%)”, calcola la Coldiretti, “ha più di 75 anni con la popolazione anziana che rappresenta una presenza fondamentale per garantirne la vivibilità. Se
da una parte infatti offrono un sostegno alle famiglie in una situazione in cui è molto più grave la carenza di servizi pubblici rispetto alle altre realtà del Paese, dall’altra contribuiscono a proteggere nel tempo
le peculiarità locali. In Italia ci sono 5.529 comuni sotto i 5.000 abitanti, che rappresentano il 70% del numero totale dei comuni italiani”.

Piccoli borghi grande impegno

Si tratta, segnala la Coldiretti, di realtà che ospitano il 16,5% della popolazione nazionale ma rappresentano il 54% dell’intera superficie italiana. Secondo un’analisi della Confederazione su dati Istat. “Non è un caso che il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasca nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio dell’enogastronomia sostenibile e a km zero conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni popolari”.

Fuori dalla solitudine urbana

“La dimensione estremamente comunitaria dei borghi”, evidenzia Coldiretti, “riduce anche la solitudine sociale tipica dei grandi agglomerati urbani e che rappresenta uno dei grandi rischi per il benessere e la salute della popolazione, in particolare per gli anziani”. Nei piccoli comuni l’invecchiamento attivo, con il
coinvolgimento in maniera formale o informale in uno o più ambiti, dal lavoro al volontariato, dai legami sociali all’assistenza a familiari, dal tempo libero al giardinaggio, mantiene la salute psicofisica
migliorando la qualità della vita delle persone più avanti negli anni, secondo lo stesso il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio.

Motore di iniziative

“Gli anziani in campagna non sono soltanto impegnati nel presidio territoriale delle aree rurali ma”, spiega la Coldiretti, “sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali, economiche e turistiche
che valorizzano la realtà locale come la gastronomia per recuperare le ricette della tradizione spesso il risultato dell’esigenza di tagliare gli sprechi con gli avanzi. Ma c’è anche chi trasmette alle nuove
generazioni la propria manualità per realizzare oggetti di artigianato, chi insegna a fare l’orto, chi tramanda i proverbi della saggezza contadina e chi conserva nel tempo i rimedi della nonna all’insegna della naturalità e del risparmio come è emerso all’Assemblea dei Senior della Coldiretti dove sono state presentate con dimostrazioni pratiche dal vivo esperienze concrete dalle diverse parti d’Italia”.

La società ne trae beneficio

“Dobbiamo far emergere con forza il ruolo che abbiamo nella società non solo dal punto di vista del welfare economico nei confronti di figli e nipoti ma anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le
tradizioni alimentari e guidare i più giovani a scuola e in casa verso abitudini più salutari basate sui prodotti e sui tempi della dieta mediterranea” afferma Giorgio Grenzi, presidente di Coldiretti Senior nel sottolineare che “è l’intera società a trarre beneficio dal coinvolgimento dei pensionati in ogni ambito, dalle scuole agli orti urbani fino ai progetti di agricoltura sociale, senza dimenticare la collaborazione sempre più strategica nella vita quotidiana delle famiglie”.

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