venerdì, 22 Novembre, 2024
Politica

L’agenda socio economica di Meloni. Priorità a lavoro, pensioni e fisco

Combattere l'odio politico ma anche le odiose pratiche fiscali che creano emarginazione

Con il via libera ai 9 miliardi di Aiuti Quater il Governo ha iniziato la sua navigazione in mare aperto. Le risorse per famiglie e imprese contro il caro energia e l’inflazione saranno man mano ampliate dal recupero degli extra profitti, da quei bonus improduttivi, dalle possibilità che arrivano dall’Europa con i fondi di solidarietà. Il premier Giorgia Meloni nel sottolineare ai sindacati il “momento difficile” che attraversa il Paese ha indicato le priorità: il lavoro, i salari e le pensioni da rafforzare. Il presidente del Consiglio ha manifestato la “disponibilità è totale”, con l’invito a sindacati e parti sociali di “superare i preconcetti”.

Miliardi per ridare forza alle famiglie e alle imprese

Gli aiuti avranno un impatto positivo sull’economia italiana che malgrado le congiunture negative, detiene un ruolo di primo piano in Europa. Nelle prossime settimane come chiedono i sindacati, le Associazioni di categoria e Confindustria, ci sarà il confronto vero e di merito, non mancheranno proposte, rilievi e una sintesi finale su previdenza, lavoro, fisco. Il Governo si mostra deciso e pronto a portare a termine le riforme rimaste nei cassetti. La strada intrapresa è giusta e darà dei risultati.

Affetto e solidarietà al Premier

Quello che invece intristisce è il clima di avversità ideologica che emerge da alcuni settori. L’atto intimidatorio avvenuto a Bologna nei confronti del Presidente del Consiglio con l’esposizione di un manichino a testa in giù, è un episodio grave da condannare in modo netto. C’è stata una ampia solidarietà delle forze politiche verso il premier, ma una particolare dimostrazione di vicinanza e affetto contro ogni clima di odio e di violenza, desideriamo esprimerla anche noi. Nei confronti di una amica della Discussione e, soprattutto, verso il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nel premier c’è una forte volontà di ridare all’Italia l’orgoglio delle tradizioni e di quei valori etici e cristiani da troppo tempo messi in disparte o timidamente pronunciati. Noi siamo con lei in questa difesa e rilancio di temi sociali, di lotta alle disuguaglianze per far emergere quelle persone “sfavorite” socialmente ed economicamente che invece possono dare molto all’Italia.

Battere l’intolleranza politica

Seguiamo con attenzione l’evoluzione delle questioni socio economiche perché le riteniamo in sintonia con la nostra tradizione culturale e politica moderata e centrista. Sappiamo che troppi cittadini e imprese sono in difficoltà finanziarie, lo abbiano sottolineato in più occasioni, indicando anche come una azione riformista debba essere anche coraggiosa nel togliere ciò che non funziona o funziona male. Un esempio è la Centrale rischi finanziari (Crif) che in pratica tiene sotto una iniqua restrizione milioni di persone e piccole attività produttive. Sono quei cittadini colpevoli solo di qualche morosità o di essere scivolati nella povertà non riuscendo a far fronte ai pagamenti.

Attenti alla emarginazione sociale e finanziaria In un Paese dove voragini economiche sono state commesse da grandi gruppi, per paradosso poniamo sotto assedio micro attività e persone praticamente inermi. È sleale ed ingiusto pensare e di fatto ritenerli in una riserva di “Apartheid” come cittadini di serie b. Riaprire una spiraglio per loro significa dare spazio ad una cultura riformista, cattolica e liberale. Un fallimento, due rate di un mutuo non pagate, non sono la fine del mondo o di una esistenza. Il Parlamento sia consapevole che bisogna combattere l’odio in tutte le sue forme politiche ma anche quelle “odiose” pratiche finanziarie che generano una drammatica emarginazione sociale e umana.

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