domenica, 24 Novembre, 2024
Economia

Fisco, 13mln di cartelle. Occhio a quelle pazze

L’autunno nero di famiglie e imprese

Sono 13 milioni le cartelle esattoriali pronte all’invio. Nei prossimi giorni sulla testa degli italiani, quelli che sono in mora per bollette, multe, imposte, arriverà una tempesta di richieste di pagamento. Sono in parte versamenti accumulati nel periodo Covid. Dopo lo stop scattano gli invii, tra fine 2022 e i primi mesi del 2023, milioni di atti saranno recapitati con importi da pagare subito. All’orizzonte, tuttavia, spuntano due questioni che limiteranno l’impatto su famiglie e imprese, la prima che molte cartelle sono statisticamente “pazze” ovvero non più esigibili. La seconda si regge sull’ipotesi che il nuovo Governo di Centrodestra attui una maxi sanatoria delle cartelle esattoriali di importo più basso. È una riduzione di quelle con importi più alti. L’obiettivo è incassare subito e ridurre il peso sui bilanci delle famiglie.

Cartelle cifre record

L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi da Federcontribuenti. Dalla prossima settimana scatteranno gli invii. In tutto sono accumulate 26 milioni di cartelle esattoriali, di cui 13 milioni già preparate e 7 milioni già inviate alla notifica il 31 luglio 2022. “Con la ripresa delle notifiche, ci saranno 13 milioni di cartelle da notificare entro la fine del 2022 e l’inizio del 2023”, scrive la Federcontribuenti, “a queste vanno aggiunte 2,5/3 milioni di cartelle che Agenzia delle Entrate e altri Enti affideranno ad Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 2022”.

Cartelle, occhio agli errori

Per quanto riguarda gli errori, non ci sono dati di previsione, ci tiene a precisare il presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella ”ma possiamo fare riferimento alle statistiche degli ultimi 5 anni”. “Le cartelle esattoriali errate, ovvero le cosiddette ‘cartelle pazze’, sono circa il 56% delle emissioni. Gli errori principali sono: la decadenza e prescrizione del tributo e/o emissione di cartelle per tributi già pagati: circa 30%; Imposte annullate da decisioni dei giudici tributari: circa 12%; Tasse automobilistiche annullate dai Giudici di Pace: circa 8%; Tassa dei rifiuti su immobili locarti richiesta al proprietario invece che al conduttore: circa 4%; Tassazione separata calcolata in modo non corretto: circa 2%”. Infine osserva il presidente di Federcontribuenti: “l’unica vera soluzione alle cartelle non pazze sarebbe l’utilizzo delle cosiddette composizioni del sovraindebitamento effettuate per tempo e non quando ormai le case sono all’asta e ci sono i pignoramenti sugli stipendi. Quando si può agire per tempo”, osserva ancora Marco Paccagnella, “si ottengono risultati ottimi”.

Codacons: allarme? Troppo tardi

Preoccupazione è stata espressa anche dal Codacons.  “Siamo in allarme, ma ormai c’è poco da fare”, osserva il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, commentando la denuncia di Federcontribuenti. L’Agenzia delle Entrate “non doveva aspettare le elezioni ma, nel caso, agire subito”, fa notare Rienzi che aggiunge, “vediamo se il nuovo governo farà uno stralcio almeno delle cartelle di minore entità”.

Governo, agenda fiscale nuova

L’attenzione ora si sposta sulle scelte del Centrodestra. Nel programma tra i progetti da mettere in campo c’è una maxi sanatoria sulle cartelle esattoriali di importo più basso.
L’obiettivo, spiegano fonti di Fratelli d’Italia, non è una semplice riforma del sistema tributario, ma secondo fonti pubblicate dal Messaggero, c’è di mezzo, “l’apertura di una nuova era nei rapporti tra fisco e contribuenti, ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti tra cittadini e Stato”. La sanatoria sarebbe ampia e semplificata con un “saldo e stralcio”, fino a 3mila euro per le famiglie e persone in difficoltà. Con il versamento del 20% del debito si potrà ottenere il taglio del restante 80%. Sopra la soglia dei 3 mila euro c’è una ipotesi che potrebbe convincere in molti a pagare, in questo caso si prevedere il versamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, con rateizzazione automatica in 10 anni.

Importi bassi, è tregua

La “tregua fiscale”, avrebbe come obiettivo di gravare il meno possibile sulle famiglie in difficoltà. La formula indicata è quella del 5+5: una sanzione forfettaria al 5% e la rateizzazione automatica in 5 anni. Sotto i mille euro, invece scatterebbe lo stralcio che significa la cancellazione completa del debito. Sono ipotesi che per ora rimangono nel cassetto. Bisognerà vedere se arriveranno prima le cartelle o le decisioni del nuovo Governo.

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