venerdì, 26 Aprile, 2024
Attualità

Venier (Snam): Indispensabile il rigassificatore a Piombino

Hudson: l'energia in Italia sarà green

Secondo giorno del Salone Gastech di Milano dove industriali e istituzioni discutono del percorso da seguire per raggiungere gli obiettivi strategici fondamentali per la sicurezza energetica e una transizione giusta. Ma accanto alle proposte c’è spazio anche per le proteste. Il gas naturale, considerato da tutti la fonte di energia ponte verso una vera transizione ecologica, rientra comunque tra le fonti fossili. A ricordarlo ci hanno pensato gli attivisti di Greenpeace e Exctintion Rebellion con le scritte “l’energia fossile è morte” e “Clean gas is a dirty lie”. ” Secondo gli scienziati – ha spiegato Gianluca Grimalda, ricercatore all’istituto per lo studio dell’economia mondiale di Kiel in Germania – tra 10 anni supereremo il livello minimo di sicurezza oltre il quale l’ecosistema collasserà e non abbiamo idea di cosa possa succedere”.

L’obiettivo finale resta la decarbonizzazione. Il presidente di Gastech Christopher Hudson si dice convinto che le “big company” italiane saranno in grado di fornire le soluzioni che il mercato e le emergenze richiedono, “producendo idrocarburi in modo più responsabile e puntando sull’idrogeno verde, il solare, il vento”, ma “ora abbiamo bisogno di gas.  Bisogna assicurare che più gas raggiunga più persone e venga pagato a un prezzo giusto”.

Piombino si, Piombino no

L’Italia è alle prese anche con le polemiche sul rigassificatore a Piombino, condivise a livello locale da tutte le forze politiche, da Fratelli d’Italia, ai Cinque Stelle e Pd. Il sindaco Francesco Ferrari ha spiegato che il porto è troppo piccolo per garantire la necessaria sicurezza. “È l’unica opzione che abbiamo in Italia – ha però risposto da Gastech l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier – che consente di disporre di una banchina di dimensioni sufficienti per ospitare la nave. Luoghi diversi da questo significherebbero tempi più lunghi e quindi il venire meno di quello che è l’obiettivo numero uno, ovvero la tempestività della riduzione della nostra dipendenza dalle forniture russe”. Il punto non è soltanto provvedere allo stoccaggio di gas necessario ad affrontare il prossimo inverno, ma preoccuparsi anche di quello successivo, qualora la Russia portasse alle sue estreme conseguenze le minacce alla Europa. Il rigassificatore garantirebbe la disponibilità e la capacità di quasi 2 miliardi di metri cubi per la prossima estate, ma anche di poter procedere con gli stoccaggi per l’inverno 2024.

Le nuove proposte eco-green

Al salone, però, sono le nuove proposte la maggiore attrazione, come l’impianto “power to gas” denominato SynBioS (Syngas Biological Storage), capace di convertire energia elettrica rinnovabile e acque reflue in idrogeno verde e, poi, in biometano. Collocato a Bologna Corticella all’interno del più grande depuratore fra quelli gestiti dalla multiutility per bacino di utenza servito, dovrebbe entrare in esercizio entro il 2023. La sua tecnologia è in grado di produrre gas naturale sintetico, valorizzando l’energia rinnovabile in eccesso attraverso il riutilizzo di biometano, prodotto dalla digestione dei fanghi di depurazione, nella rete di distribuzione cittadina, che assume così il ruolo di stoccaggio a lungo termine. Il consorzio portoghese/olandese/danese MadoquaPower2X sta sviluppando un impianto integrato di idrogeno rinnovabile e ammoniaca verde a Sines, in Portogallo, che utilizzerà energia rinnovabile e una capacità di 500 MW di elettrolisi per produrre annualmente 50.000 tonnellate di idrogeno verde che alimenterà un impianto di ammoniaca verde della capacità di 500.000 tonnellate all’anno con una riduzione di emissioni di CO2 di 600.000 t/a in questa prima fase.

Nuovi accordi con Algeria, Azerbaigian, Stati Uniti, Qatar, Congo, Angola e Mozambico

Contemporaneamente il Governo lavora alla diversificazione delle fonti di gas con nuovi accordi di partenariato con Algeria, Azerbaigian, Stati Uniti, Qatar, Congo, Angola e Mozambico. Secondo l’Eni, i 20 miliardi di metri cubi di gas provenienti dalla Russia e importati dal colosso energifero italiano saranno sostituiti al 50% a partire da questo inverno, all’80% nel 2024 e al 100% nel corso del 2025. La sostituzione avverrà prevalentemente con gas di produzione algerina, le cui forniture destinate all’Eni su base annua raddoppieranno da circa 9 miliardi di metri cubi annui a circa 18 miliardi di metri cubi annui entro il 2024. Anche Edison, il secondo importatore di gas naturale e unico importatore long-term di Gnl in Italia, è impegnato nella diversificazione delle fonti pur vantando già un portafoglio ampio di accordi con il Qatar (6,4 mld mc), la Libia (4 mld mc), l’Algeria (1 mld mc) e l’Azerbaijan (1 mld mc).

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