giovedì, 25 Aprile, 2024
Manica Larga

I giovani tra intrattenimento e campagne elettorali

C’era una volta la TV. Oggi le micro-tv. Ma il medium resta il messaggio. E chi lo capisce ha vinto.

I social cambiano pelle: la ricerca del Pew Research Center

Riavvolgiamo il nastro. Secondo un recente rapporto del think tank americano, Pew Research Center, i social media sono diventati altro dal luogo in cui creare comunitá. Infatti, le giovani generazioni cercano piú che altro intrattenimento.

Il fatto che, per esempio, il social piú usato in assoluto e con maggiore frequenza dai teenager oltreoceano sia YouTube (95%), seguito da TikTok (67%), ci suggerisce che siamo entrati nell’etá della micro-tv. Non a caso poi ci sono Instagram e Snapchat a tallonare TikTok.

Così, le app considerate “di testa” (e di testo) sembrano apprestarsi a chiudere il proprio ciclo di vita. Twitter, per esempio, è utilizzato solo dal 23% degli intervistati, in calo rispetto al 33% del 2014-15. Facebook è usato solo da un terzo degli adolescenti. Forse indizi utili a interpretare i timori di Elon Musk sull’acquisizione di Twitter o la virata di Mark Zuckerberg sul metaverso. Chissá.

Interpretare il cambiamento

Eppure non tutti sembrano aver intercettato le potenzialitá di questo cambiamento, alla luce del fatto che non solo oltre 7 italiani su 10 usano i social, ma anche che l’intrattenimento video (YouTube in testa) la fa da padrone, secondo gli ultimi dati Comscore.

Per ritornare alla nostra campagna elettorale, per esempio, c’è chi sembra sintonizzarsi meglio con il cambiamento in atto, ovvero ha capito che tutti usiamo i social, che non possiamo farne piú a meno e che l’intrattenimento è un asset chiave per raggiungere le nuove generazioni.

Prendiamo YouTube. Il canale di Matteo Salvini conta circa 190mila subscriber, mentre quello di Giorgia Meloni, 30mila. Enrico Letta si ferma a quota 500. TikTok vede Matteo Salvini con oltre 450mila follower, mentre Giorgia Meloni supera i 60mila.

Per lo piú assenti dai social considerati “di pancia” gli altri candidati, che sembrano invece preferire le piattaforme “di testa”. Infatti su LinkedIn, piattaforma regina della categoria, Enrico Letta conta oltre 88mila follower mentre Salvini e la Meloni sono assenti.

Chi vince, chi perde

I dati naturalmente sono suscettibili di molteplici interpretazioni. Tuttavia restituiscono bene, a prima vista, il senso di una netta contrapposizione tra le cifre stilistiche dei due principali schieramenti in campo, in apparenza divisi in modo netto tra testa e pancia, tra ragione e sentimento.

E, a guardar bene a come funziona il mondo dei social, uno dei cui aspetti chiave è attivare trigger emotivi e quindi risposte di pancia, abbiamo qualche indizio per provare a intuire chi potrebbe essere nelle migliori condizioni per vincere la partita dello storytelling elettorale.

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