Il numero dell’occupazione nelle imprese artigiane, micro e piccole è in crescita. Gennaio con un più 1,6 per cento fa ben sperare la Confederazione nazionale degli artigiani. “Ancora più soddisfacente l’incremento su base tendenziale gennaio 2022-gennaio 2021 pari al 3%”.
Occupazione spiragli positivi
A rilevarlo l’Osservatorio lavoro CNA, curato dal Centro studi della Confederazione, che analizza a cadenza mensile le tendenze dell’occupazione nelle piccole imprese fin dal 2014, all’inizio della stagione di riforme che ha profondamente modificato il mercato del lavoro nazionale.
“Se l’incremento congiunturale (come detto +1,6%) è in parte fisiologico”, spiega la Cna, “poiché segue alla forte riduzione dei posti di lavoro che sempre si registra a dicembre (mese nel quale molti contratti di lavoro giungono a scadenza), quello registrato su base annua (+3,0%) evidenzia quanto la ripresa economica concretizzatasi lo scorso anno si sia tradotta anche in un aumento dell’occupazione”.
Ampliare gli organici
A gennaio l’accelerazione dell’avvicendamento lavorativo ha riguardato tanto le assunzioni (aumentate del 47,6% grazie alla necessità di potenziare gli organici per fronteggiare l’incremento degli ordini) quanto le cessazioni dei rapporti lavorativi, cresciute del 35,4% rispetto a gennaio 2021.
Rischi di una caduta
La ripresa mostra i primi segni ma i nodi della guerra in Ucraina arriveranno presto al pettine.
“In definitiva i dati di gennaio restituiscono un quadro occupazionale positivo per le imprese artigiane, micro e piccole che, tuttavia, potrebbe rappresentare la coda di una ripresa economica destinata ad attenuarsi nei prossimi mesi”, conclude la Cna, “a causa degli esorbitanti rincari delle materie prime energetiche ed alimentari scatenati dalla guerra in Ucraina”.