Ha preso il via la 35a spedizione scientifica italiana in Antartide con l’apertura della stazione italiana “Mario Zucchelli” sul promontorio di Baia Terra Nova. La campagna estiva durerà 4 mesi e ospiterà 250 partecipanti tra tecnici e ricercatori, italiani e stranieri, a supporto di 45 progetti di ricerca, alcuni presso altre basi antartiche. Quest’anno, per la prima volta, la base chiuderà il 20 marzo, per consentire l’esecuzione di lavori di ristrutturazione dopo la partenza del personale scientifico.
Finanziate dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide), le spedizioni italiane sono gestite dall’Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica e dal Cnr per la programmazione e il coordinamento scientifico.
La base è stata riaperta da un gruppo di 20 persone, composto dal capo spedizione Gianluca Bianchi Fasani, personale logistico specializzato dell’Enea, addetti alla sala operativa delle Forze Armate, piloti di elicottero, un medico e un cuoco.
Il team è partito da Christchurch (Nuova Zelanda) con un volo diretto alla stazione statunitense di McMurdo e ha raggiunto la stazione italiana a bordo di un altro velivolo più piccolo (un Basler) che ha effettuato due voli atterrando sul ghiaccio di Tethys Bay, accanto alla base. Oltre a riattivare i servizi dopo la chiusura dello scorso febbraio, questo primo gruppo ha preparato la pista di 3 km sul pack marino, idonea all’atterraggio dei vettori aerei intercontinentali.
Questa spedizione vedrà per la prima volta l’impiego dell’unica nave italiana in grado di operare nelle aree polari, la “Laura Bassi”, acquisita dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (OGS), grazie un finanziamento del Miur, e gestita congiuntamente da Cnr, Enea e Ogs.
Partita dall’Italia il 21 ottobre, la rompighiaccio “Laura Bassi” arriverà nel porto neozelandese di Lyttelton il prossimo 5 dicembre; nell’ambito della 35a spedizione effettuerà due viaggi di andata e ritorno da Lyttelton a Baia Terra Nova e condurrà una campagna oceanografica. Dopo venti anni di assenza, la 35a campagna estiva vede il ritorno in Antartide dei velivoli dell’Aeronautica Militare, grazie a un accordo di collaborazione con Enea.
La positiva esperienza della campagna precedente permetterà l’impiego, anche in questa spedizione, di un Airbus-A319 della Australian Antarctic Division, che effettuerà alcuni voli da Hobart (Tasmania, Australia) alla stazione, trasportando ricercatori e tecnici italiani, e coreani della limitrofa stazione Jang Bogo. Una volta terminati i lavori, la stazione italiana sarà autonoma dal punto di vista dei trasporti aerei, anche nei mesi successivi alla rottura del pack, diventando un punto di riferimento per le basi limitrofe.
Il prossimo 8 novembre verrà avviata anche la campagna estiva a Concordia, che si trova a oltre 3mila metri sul plateau antartico, dove sono previsti osservatori, studi e ricerche nei settori della glaciologia, chimica e fisica dell’atmosfera, astrofisica, astronomia, geofisica e biomedicina.
Nell’ambito del nuovo progetto internazionale “Beyond Epica”, inizierà quest’anno a Little Dome C, a 40 chilometri da Concordia, l’allestimento del campo che ospiterà le attività di perforazione del ghiaccio più antico del mondo, con l’obiettivo di ricostruire il clima del pianeta fino a 1,5 milioni di anni fa. A partire da novembre iniziera’ anche il graduale arrivo dei nuovi 12 winter over che andranno a sostituire il team precedente, restando poi in completo isolamento fino a novembre 2020 durante la stagione invernale, quando si toccano temperature esterne di -80°C. (Italpress)