venerdì, 15 Novembre, 2024
Economia

Decreto concorrenza. Postacchini (Confcommercio): concessioni pubbliche, necessari equilibrio e semplificazioni

Una rivisitazione delle competenze nei porti ad iniziare dalle concessioni. Così come la semplificazione di molti obblighi per le piccole imprese commerciali. È quanto chiede la Confcommercio che ha presentato considerazioni e proposte alla Commissione Industria, commercio e turismo del Senato in merito al disegno di legge per il mercato e la concorrenza.
Secondo Enrico Postacchini, componente di Giunta di Confcommercio con incarico per Commercio e Città, “la mappatura dei regimi concessori deve essere il presupposto per la definizione di meccanismi equilibrati e sostenibili per il rinnovo delle concessioni dei beni pubblici”.

Porti e criticità

“Le nuove norme sulle concessioni portuali”, sottolinea Postacchini, “non risolvono la criticità della profonda differenziazione esistente tra i diversi porti nazionali, né chiariscono il nodo delle competenze delle diverse Autorità coinvolte nella regolazione del comparto, a cominciare dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti”.

Semplificazioni necessarie

Il disegno di legge per il mercato e la concorrenza riguarda in particolare anche le piccole attività commerciali, le abilitazioni alle attività, i controlli e, secondo la Confcommercio c’è necessità di semplificare.
Per il componente della Giunta di Confcommercio, “anche in materia di semplificazione dei regimi abilitativi delle attività private dovrà essere completato il lavoro avviato con il decreto “SCIA 2” tenendo conto del già elevato grado di concorrenza che si registra nel commercio al dettaglio, assicurando la salvaguardia dell’interesse pubblico tutelato nei procedimenti vigenti”.

“Pienamente condivisibile, inoltre”, osserva Postacchini, “la volontà di semplificare i controlli sulle attività economiche che dovrà anzitutto raggiungere l’obiettivo di renderli meno gravosi nei confronti delle imprese, mantenendo al minimo necessario gli oneri amministrativi e le limitazioni all’attività operativa degli operatori”. Postacchini infine sottolinea come “siano apprezzabili le misure finalizzate a rafforzare l’efficienza e il dinamismo concorrenziale nel settore della gestione dei rifiuti; maggior coraggio si sarebbe invece dovuto avere sul tema della Tari, sopprimendo il vincolo biennale per le attività economiche che, fuoriuscendo dal perimetro del servizio pubblico, optino per affidare i propri rifiuti urbani a operatori privati”.

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