venerdì, 22 Novembre, 2024
Emozioni dal Cielo

Le stelle di Febbraio

Febbraio è il mese centrale dell’inverno, eppure il cielo dimostra chiaramente che la stagione astronomica è in netta ripresa. Da tempo, infatti, le ore di luce sono in visibile crescendo, ce ne accorgiamo più
comodamente al tramonto, sempre più tardo. Questo ritmo sarà sempre più evidente e culminerà all’equinozio di primavera, il mese prossimo.

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Prof.Masi, il paesaggio siderale è dominato dalle costellazioni della
stagione fredda, ora osservabili di prima sera. Orione diviene protagonista delle affascinanti notti stellate?

Levando lo sguardo al cielo intorno alle ore 20 in direzione sud, troveremo a mezza altezza quella che molti definiscono la figura più bella del firmamento Orione.

Orione, signore delle notti d’inverno. Dedicheremo a tale meraviglia l’appuntamento di questo mese.
L’asterismo principale della costellazione, tracciato da stelle di notevole splendore, spicca su ogni altra presenza, tanto da balzare immediatamente anche all’occhio più distratto. Non a caso esso ha rapito
l’immaginazione di ogni popolo della terra. Si nota subito un ampio rettangolo di stelle, disposto verticalmente, tagliato al centro da una terna obliqua di astri perfettamente allineati.
Quel vago quadrilatero rappresenta il corpo dell’eroe, con nel mezzo proprio la celeberrima cintura del cacciatore.

L’angolo in alto a sinistra è marcato dalla splendida stella Betelgeuse, la alfa, dalla colorazione chiaramente aranciata e distante circa 600 anni luce, una delle stelle più grandi che si conoscano. Si tratta, infatti, di una supergigante rossa e il suo diametro è stimato in circa 1000 volte quello del Sole: se si trovasse al centro del nostro sistema planetario, Betelgeuse ingloberebbe tutti i pianeti fino a Giove, insidiando anche Saturno. Questa stella, la cui luminosità fluttua sensibilmente nel corso degli anni, è destinata ad esplodere come supernova entro i prossimi mille secoli, accendendo per qualche tempo uno spettacolo senza pari nel cielo. Ma Orione perderà la sua celebre spalla.

Orione ed il suo quadrilatero. Quali stelle la compongono?
In alto a destra brilla di luce bianco-azzurra Bellatrix, la gamma di Orione, mentre il piede occidentale sottostante è rappresentato dalla famosissima stella Rigel, di eguale colore. Quest’ultima, pur indicata
negli atlanti come beta (ovvero seconda in ordine di splendore), è quasi sempre la più luminosa della costellazione. Il quadrilatero si chiude con l’altro piede, la stella Saiph.

Sarà possibile osservare anche la Nebulosa di Orione?
Al centro del quadrilatero troviamo tre astri notevoli, che tracciano la cintura del cacciatore: poco più in basso, nelle notti più limpide, si nota già ad occhio nudo come un piccolo batuffolo, ovvero la grande
Nebulosa di Orione. Si tratta di una delle più impressionanti e spettacolari regioni gassose di formazione stellare nei pressi del Sole (pur sempre a circa 1500 anni luce da noi), meravigliosa da osservare al
binocolo o al telescopio.

La cintura di Orione, prolungata con lo sguardo verso sinistra, conduce fino a Sirio, la stella più brillante del cielo notturno. La sua luce bianca domina la costellazione del Cane Maggiore, che non si alza più di
tanto sopra l’orizzonte italiano. Verso destra, invece, saliremmo fino ad Aldebaran, che abbiamo ammirato lo scorso dicembre.

 

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La mitologia …

La mitologia che avvolge la figura di Orione è, senza alcuna sorpresa, molto vasta e articolata. Limitandoci alla cultura greco-romana e semplificando non poco, Orione rappresenta un cacciatore, figlio di Posidone. che scorgiamo nel cielo accompagnato dai suoi fedeli Cani (Maggiore e Minore, quest’ultimo rappresentato dalla luminosa Procione, a est dell’eroe). Abilissimo nella disciplina di Artemide, secondo alcuni miti morì proprio per essersi vantato con lei di saper uccidere ogni animale sulla Terra. Uno scorpione sbucò da una crepa del terreno e lo punse a morte. Sia Orione che lo Scorpione vennero poi portati in cielo, ma in direzioni perfettamente opposte, affinché il piccolo animale non insidiasse più il cacciatore.

Passiamo, ora, ai pianeti?
Giove è visibile per poco tempo dopo il tramonto, immerso nella luce del crepuscolo, mentre Venere a Marte adornano il cielo dell’alba.

Riguardo alla Luna?
La Luna è stata nuova il 1 febbraio, sarà al primo quarto l’8, piena il 16 e all’ultimo quarto il 23 febbraio.

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