“Il quadro epidemiologico rientra tra gli scenari ipotizzati e la campagna vaccinale, che ha raggiunto ad oggi l’86,41% della popolazione vaccinabile (soggetti over-12) con almeno una dose e l’83,18% con ciclo completo, si sta rivelando determinante nel limitare le forme severe di malattia, con ricadute positive, oltrechè sulla salute, anche sul sistema ospedaliero”.
Così il commissario straordinario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, in una circolare inviata alle Regioni, nella quale sottolinea come “evidenze scientifiche sull’andamento dei contagi in funzione del tempo intercorso dalla vaccinazione/guarigione, il probabile futuro allargamento dell’offerta vaccinale alla platea 5-11 anni e, soprattutto, l’incremento dei casi positivi in concomitanza dell’inizio della stagione delle grandi malattie respiratorie, suggeriscono l’opportunità di calendarizzare la somministrazione delle terze dosi rispettando senza indugio le tempistiche indicate dalle Autorità sanitarie, ovvero a partire dal 181mo giorno dal completamento del ciclo vaccinale primario”.
Per Figliuolo “una pianificazione in tal senso della somministrazione delle dosi booster risponderebbe anche alle necessità di: assicurare uno sviluppo della campagna vaccinale omogeneo su tutto il territorio nazionale; programmare con precisione gli approvvigionamenti dei farmaci, dei presìdi e dei materiali sanitari neccessari all’effettuazione delle vaccinazioni; consentire l’eventuale somministrazione concomitante del vaccino anti-influenzale nei confronti delle categorie di soggetti per le quali tale vaccinazione stagionale è raccomandanta; gestire la macchina organizzativa ancora in campo, tenendo conto della razionalizzazione degli hub tuttora in corso”.
Il commissario invita quindi le Regioni a “rinforzare l’opera di informazione e sensibilizzazione sulla vaccinazione anti Sars CoV-2/Covid-19, anche in relazione alla possibilità di programmarne la somministrazione in concomitanza con la vaccinazione antinfluenzale; garantire la possibilità aggiuntiva di accedere alla vaccinazione direttamente presso gli hub vaccinali senza prenotazione, accanto alle procedure consuete; ricorrere in modo sistematico alla ‘chiamata attiva’, procedendo alla prenotazione dei soggetti interessati alla dose booster anche attraverso la rete della medicina del territorio, con il più ampio coinvolgimento dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei farmacisti”.