giovedì, 28 Marzo, 2024
Economia

Fare “luce” sulle bollette a tutto “gas”

Un decreto che preveda un fondo di 3 miliardi per arginare il caro bollette. L’iniziativa a tutela di famiglie e imprese arriva dal vertice tenuto a Palazzo Chigi dal premier Mario Draghi, con il ministro dell’Economia Daniele Franco e quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Riunione che è servita a prendere atto dei costi energetici in costante rialzo, e su come tagliare i costi di luce e gas.
Che hanno registrato rispettivamente aumenti del 40 e 30%.Il tempo stringe
Secondo le proiezioni, rese note dal ministro Cingolani per il prossimo trimestre ci sarà un aumento complessivo del 40% della spesa energetica.
Per questo l’Esecutivo si è impegnato in una corsa contro il tempo – entro il 30 settembre – per ridurne gli effetti che secondo alcune stime sarà un aggravio di 1.300 euro per famiglia. “C’è da mitigare l’aumento
del trimestre, che c’è in tutto il mondo, e all’80% dipende dall’aumento del gas”, spiega Cingolani, “Bisogna ragionare su come è costruita una bolletta, va riscritto il metodo di calcolo. Lo stiamo facendo”.
Una riduzione arriverà dal taglio degli “oneri di sistema” che pesano per oltre il 10% sulle tasche degli italiani. La bolletta elettrica, ad esempio, si compone di quattro voci: la componente energia (circa il 60%
del totale), le spese per il trasporto e la gestione del contatore (18%), gli oneri di sistema (10%) e le imposte (10%). Il mix di tagli dovrebbe portare ad un risparmio dal 10 al 20%.

Aiuti a famiglie e imprese
Secondo quanto stabilito dal vertice presieduto da Draghi il Governo prevede con il taglio degli oneri di sistema, una compensazione economica per 3 miliardi per sostenere la spesa di famiglie e piccole
imprese per elettricità e gas. Con la legge di bilancio che sarà presto in dirittura d’arrivo, infatti, si sposteranno parte degli oneri di sistema sulla fiscalità generale.

I sindacati
Per i sindacati l’energia non è un bene di lusso e non può aumentare del 40%. “Deve esserci un limite”, spiega Emilio Miceli, segretario confederale della Cgil, “Perché oltre questo limite c’è il rischio di
una grave frattura sociale e dell’apertura di una pericolosa fase di depressione di tutta l’economia”. La Cgil fa una sottolineatura pertinente e critica. “È tempo di cambiare a partire dalla struttura della bolletta elettrica che è gravata di costi non pertinenti, non legati all’energia, che ricadono tutti sulle famiglie”, osserva il segretario confederale della Cgil, “lo Stato, in questi anni, ha scaricato sulle bollette elettriche tutte le sue inefficienze. Sarà bene che la bolletta torni ad essere quello che è: un misuratore del consumo
di energia ma continuando a farsi carico delle fasce più deboli del Paese”.Enel, il calo in borsa La società con capitalizzazione più alta di Piazza Affari (circa 76,5 miliardi) nelle ultime 24 ore ha registrato ilpeggiore risultato al FTSEMib (il paniere che racchiude le azioni delle
40 società nazionali che hanno sede legale all’estero)Il titolo Enel ha lasciato sul terreno il 5,51% a 7,025 euro ad azione. Modesto anche il recupero con un +1,7%. Secondo gli analisti finanziari
la caduta in Borsa è arrivata dopo la decisione del governo spagnolo, in cui Enel opera, che ha deciso un taglio delle tasse sull’elettricità per recuperare diversi miliardi di euro, definito dal premier spagnolo,
Sanchez come “profitti in eccesso”.
Associazioni dei consumatori Preoccupate le diverse associazioni a tutela dei consumatori che fanno di conto con i maxi aumenti. “Energia più cara”, sottolineano, “si traduce tuttavia anche in maggiori costi
per industria, trasporti, esercenti, e per l’intero sistema produttivo e distributivo, con ripercussioni sui prezzi al dettaglio e sulle tariffe”.

Salvini su nucleare e costi
“In Europa ci sono più di cento centrali nucleari, 56 solo nella vicina Francia, 10 nella Svezia green di Greta”, commenta il leader della Lega Matteo Salvini, “L’Italia è la più grande importatrice di energia
elettrica al mondo, e la bolletta della luce degli Italiani è fra le più care al mondo, anche per colpa delle tasse che superano il 50% dei costi totali”.

Tra transizione e carbone
Sui mercati internazionali la corsa al rialzo delle materie prime e delle fonti energetiche non conosce sosta. Con nuovi imprevedibili paradossi.
Il gas costa troppo e in alcuni paesi europei la fonte più economica per generare elettricità è il carbone. Una scelta unita ai nuovi maxi consumi di petrolio (non di gasolio ma proprio di petrolio greggio), in
controtendenza con ciò che si predica quotidianamente sulla transizione ecologica, sul cancellare la produzione di combustibili fossili. Si è di fronte ad uno shock energetico e dei costi.

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