venerdì, 29 Marzo, 2024
Attualità

Audiovisivo: pirata un italiano su cinque e non sa i rischi che corre

Fortunatamente la pandemia non ha spinto gli italiani a compiere maggiori atti di pirateria audiovisiva come, invece, forse ci si aspettava. Lo dimostrano i dati elaborati dalla società Ipsos per conto di FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), secondo i quali, tolta una impennata di atti illeciti durante il primo lockdown, focalizzati soprattutto sugli eventi sportivi, l’incidenza complessiva della pirateria si è fermata al 38%, in linea con i dati pre-pandemia del 2019 (37%).
Crescono i pirati digitali e le piattaforme illegali
Ciò non toglie che la pirateria audiovisiva rimanga una vera criticità dell’industria dei contenuti audiovisivi, con conseguenze pesanti per il sistema economico ed occupazionale. Infatti, negli ultimi 12 mesi gli atti illeciti compiuti sono stati 57 milioni in un bimestre medio. È cambiato il modo di fruire illegalmente di contenuti audio-video, per lo più film e fiction: continua a diminuire la pirateria fisica a fronte di quella digitale, in crescita del 4% rispetto a due anni fa. Per comprendere la vastità di fruitori di IPTV (Internet Protocol Television) illegali, si consideri che nel 2019 erano il 10% della popolazione italiana, mentre negli ultimi 12 mesi sono il 21%, quasi 11 milioni di persone.
Rischi informatici e di sanzioni
A preoccupare è l’ancora troppo bassa percezione dell’illiceità – solo il 37% ha piena coscienza di commettere un reato -, mentre resta troppo alta la convinzione di non essere scoperti e puniti dalle Autorità Competenti. Pochi, però, sanno che gli utenti delle piattaforme illegali possono incorrere anche in rischi di altra natura, come il ritrovarsi vittime inconsapevoli di attacchi informatici verso i propri dati personali e bancari, oltre a danneggiamenti dei propri device con malware e virus.
 
Allo studio maggiori tutele legali In Italia e in Europa
Occorrerebbero maggiori tutele per l’industria, i lavoratori e le maestranze, anche attraverso campagne di sensibilizzazione. Sul fronte nazionale la massima attenzione è concentrata sulla Direttiva Copyright che andrebbe implementata e sulle proposte di legge in tema di antipirateria. Sul fronte europeo, invece, centrale è il Digital Services Act, che fa parte del pacchetto di norme con cui l’Europa lavora a un nuovo mercato unico digitale, a tutela dei propri interessi economici e dei diritti fondamentali dei cittadini.
Non passa la voglia di tornare nei cinema
A conforto del settore, l’affezione da parte della popolazione italiana verso i contenuti audiovisivi che resta sempre alta. Durante il lockdown il 52% degli italiani ha dedicato più tempo della propria giornata alla fruizione di film, serie/fiction, programmi tv e sport live, una tendenza che, però, sembrerebbe confermata anche fuori le restrizioni pur se in leggero calo. Ma ancora più importante è che il 39% degli intervistati vuole tornare al più presto alla normalità e a frequentare le sale cinematografiche di persona.
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