La migliore compagnia, quella più autentica, si riconosce quando stando insieme si può anche stare da soli. Stare da soli ma insieme significa non avere necessariamente bisogno di parlare; vuol dire aver costruito con l’altro…
Ho sempre creduto fermamente che l’incontro non fosse un caso ma un dono. E non un dono frutto della provvidenza, bensì un richiamo tra simili; come una sorta d’irresistibile forza calamitante che genera…
Voglio ballare. È sempre stata un’ambizione naturale, prima che un’inclinazione – è così che la definirei, tramite quest’ossimoro – forse diversa da quella di Moretti sulle note di Visa para un sueño, e più simile al tumulto travolgente di un vortice. Voglio ballare: così come faceva Fellini muovendo…
Il mio spirito ha sempre rintoccato nel risveglio di primavera – come lo cantava Milva nelle parole di Battiato – e ho l’abitudine in aprile, di ascoltarlo a ripetizione insieme con tutti i suoni della stagione, con tutti i suoi risvegli: dagli alberi di Giuda che rivestono Roma,…
L’accezione comunemente negativa del concetto di deviazione, del cambio di percorso rispetto alla retta via – certa e forte del suo cammino – ci ha spesso tratto in inganno. Perché deviare appunto, significa sempre cambiare ed implica, per sua natura, un cambiamento…
Se finora non ho scritto in merito all’omicidio di Carol Maltesi, forse è perché semplicemente non mi piaceva farlo; al solo pensiero, provavo un moto di afflizione. Risulterà senz’altro un sentire non comune e magari impopolare (perché a noi donne ci bollano di regola l’una…
L’idea in un certo senso consolatoria che la sofferenza significhi intelligenza e che la supposta intelligenza non consenta mai a chi ce l’ha di considerarsi del tutto felice – è un po’ il filo conduttore mai contestato che lega l’emotività e la…
Non c’è da stupirsi che uno come Bertrand Russel, che nel suo discorso nella sala municipale di Battersea spiegò perché non fosse cristiano – discorso che diede poi il titolo alla raccolta di saggi nel 1930 Why I am not a Christian…
Il pericolo di una narrazione univoca non è soltanto il rischio di perdere gli altri punti di vista, ma anche quello ancor più grave che muoia in noi la capacità di svilupparne di nuovi. Dall’attacco russo dell’Ucraina il filo conduttore del racconto è…
Quando mio padre mi chiamava Pinocchio, sapevo di non aver detto una bugia: non ne avevo motivo, dato il rapporto di complicità che ci legava e ci lega – né constava con la mia natura; con lui, con tutta la mia famiglia,…
Gli ucraini al valico di frontiera di Trieste, dal confine italo-sloveno, fuggono verso Roma. Si tratta in gran parte di donne con bambini, di nonne; i giovani uomini restano in patria a combattere: a difendersi, insieme con la propria terra, sotto le bombe. Chi…
Non entrerò nel merito dei dettagli storico-politici che riempiono l’essenza di descrizioni, illazioni o previsioni pratiche rispetto all’invasione russa dell’Ucraina; non lo farò nemmeno da un punto di vista strettamente etico, perché in primo luogo credo fortemente nelle parole di Weil quando scriveva ne Il…