Il dottor Ivan Zucconelli, è un nutrizionista che segue i pazienti bariatrici della casa di cura Madonna della Salute di Porto Viro (Rovigo), centro di eccellenza in chirurgia dell’obesità. E’ laureato in scienze biologiche, e precisamente in genetica delle popolazioni, all’università di Ferrara. Ha vinto una borsa di studio in ecologia ed è rimasto circa un anno e mezzo all’interno dell’università. Poi ha lavorato in grandi aziende alimentari come controllo qualità. E in un’azienda farmaceutica che produce principalmente antibiotici. Successivamente ha ripreso lo studio e si è concentrato sulla nutrizione umana e ha seguito i corsi dell’ordine nazionale dei biologi. Ha dato l’esame di stato ed è diventato nutrizionista.
Quando ha iniziato a lavorare alla casa di cura Madonna della Salute?
Dieci anni fa. Oltre alla nutrizione bariatrica, seguo alcune aziende nei manuali di autocontrollo HACCP e di etichettatura degli alimenti. Per un periodo ho fatto anche il docente di educazione continua in medicina.
Quale percorso devono seguire i pazienti bariatrici prima di arrivare da lei?
Prima di affrontare un intervento di chirurgia bariatrica i pazienti fanno una prima visita con il chirurgo che è colui che decide se il paziente può accedere a questo tipo di cure. Successivamente vengono programmate una serie di visite, anche abbastanza numerose, tra cui quella dal nutrizionista.
Quanto dura il primo colloquio con lei?
Quando vedo il paziente per la prima volta, faccio un colloquio che dura circa 40 minuti, a volta anche un’ora. Una delle cose più importanti che deve fare il paziente, da quando ci vediamo la prima volta, è di diminuire di peso.
Perché deve perdere peso prima dell’intervento bariatrico?
I motivi sono vari. Quello principale è per abbassare il rischio di affrontare l’operazione. Quindi, a parità di intervento chirurgico, una persona gravemente obesa o obesa ha un rischio maggiore. Poi c’è un aspetto tecnico. Il tipo di intervento che è quello di rimpicciolire lo stomaco (sleeve gastrectomy), in laparoscopia, è necessario che il chirurgo abbia un campo operatorio libero il più possibile. Proprio per questo è necessario perdere peso prima dell’operazione. Soprattutto i grandi obesi hanno un grasso viscerale, legato allo stomaco, al tratto trasverso del colon, ed eccessivo vicino al fegato rispetto alla norma. E’ importante anche il problema del fegato, perché, se è molto ingrossato, diventa problematico per il chirurgo effettuare un lavoro veloce e pulito. Quindi, per questi motivi, un intervento, invece di durare due ore e mezzo può durare anche quattro ore e mezzo. Inoltre è importante diminuire di peso, prima dell’intervento, per un motivo psicologico. Cioè dobbiamo riuscire a capire se il paziente riesce a gestire la sua alimentazione e vedere quanto è motivato.
E dopo l’intervento?
Dopo l’intervento il paziente deve seguire delle diete che hanno importanza dal punto di vista meccanico, non dal punto di vista delle calorie. Quindi per i primi sei giorni deve fare una dieta liquida; per le successive due settimane una dieta semi solida; per le altre due settimane una dieta semi solida; e poi deve seguire una dieta solida dove può mangiare un po’ di tutto in quantità minori.
I pazienti sono donne o uomini?
La maggior parte dei pazienti sono donne, gli uomini sono in numero minore e generalmente sono seguiti dalle mogli o dalle compagne.
Che età hanno?
L’età dei pazienti bariatrici è principalmente dai 30 ai 50 anni, abbiamo avuto pazienti con età maggiori. In ogni caso ci sono delle linee guida, per cui, al di sotto dei 18 anni e al di sopra dei 68 anni, potrebbero esserci delle problematiche. I minorenni non li trattiamo e per chi ha più di 70 anni è difficile arrivare all’intervento.
Perché si vogliono operare?
I pazienti si vogliono operare, nella maggior parte dei casi, per motivi di salute. Generalmente vengono qui persone che in parte sono mandati dai medici di famiglia. Oppure dal cardiologo, o dal diabetologo. Abbiamo pazienti con malattie associate come il diabete di tipo 2, l’ipertensione, oppure i trigliceridi alti o il colesterolo alto. Oppure altri tipi di problemi come ernie. O ancora dei pazienti che dovrebbe fare interventi chirurgici ma sono troppo pesanti quindi potrebbero avere problemi alle protesi. Quindi difficilmente noi vediamo pazienti che si rivolgono a noi, cioè alla chirurgia bariatrica, solo per una questione estetica.
Come segue il paziente in tutto il percorso?
Come nutrizionisti, ancora prima dell’intervento seguiamo il paziente. Cioè alla prima visita e poi, prima dell’intervento, a cadenza mensile. Diamo tutte le diete, prima ancora dell’intervento, questo serve al paziente di rendersi conto della situazione, della complessità, e di fare tutte le domande per intraprendere il giusto percorso senza fare errori. Successivamente, vediamo il paziente, un mese dopo l’intervento e due mesi dopo l’intervento. I pazienti hanno i nostri contatti telefoni e una mail per contattarci.
Ha visto pazienti bariatrici perdere tanto peso?
Ho visto persone che pesavano oltre 160 chili, uno anche di oltre 200 chili.
Ci sono persone che hanno perso peso con l’intervento di sleeve, cioè di rimpicciolimento dello stomaco, e sono arrivate a 70 chili. Ovviamente non tutti, dipende dal peso iniziale. Con gli interventi di bypass e minibypass si può perdere anche di più per cui una persona è possibile che arrivi anche a sfiorare il normopeso. Non ho mai visto nessuno diventare sottopeso.
Un suo consiglio a coloro che pensano di affrontare questo tipo di percorso…
Ai pazienti gravi, che hanno malattie associate, in particolar modo diabete e malattie cardiologiche, consiglio di rivolgersi ad un centro di chirurgia bariatrica riconosciuto dalla Sicob, la società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche, perché si ha la sicurezza di essere seguiti in tutto il percorso.