venerdì, 22 Novembre, 2024
Economia

Confesercenti: PMI in difficoltà. Pagano loro i benefici accordati ai giganti del web

Non decollano i consumi con l’aggravante per le piccole imprese che sono travolte dalle vendite on line. Una brusca frenata che allontana ancora di più i negozi dalla ripresa. Ad aprile le vendite non alimentari delle piccole superfici sono ancora 6,2 punti percentuali – circa 2,5 miliardi di euro – sotto il livello di febbraio 2020, l’ultimo mese prima della pandemia. “Uno stop”, segnala la Confesercenti, “dovuto in primo luogo alle restrizioni, che hanno deviato la spesa delle famiglie dalla rete del retail fisico all’online: nello stesso periodo l’eCommerce segna un vero e proprio boom, con una crescita del 36,1%”.

Per Confesercenti è il momento di realizzare un progetto in difesa delle imprese più piccole e fragili che soffrono di una concorrenza diretta e gratificata da molti privilegi economici, ma gli scenari di cambiamento e crescita sono appesi al Piano Nazionale di Rinascita. “L’auspicio è che il Pnrr rappresenti davvero quella svolta tanto attesa, la strada per la ripresa è ancora lunga”, sottolinea la Confederazione, “per le imprese del commercio, terziario e turismo fiaccate dalla pandemia non basta riaprire per recuperare tutto il terreno perso”. La Confesercenti auspica per l’immediato iniziative incisive, come ad esempio un migliore e più rapido accesso al credito, un taglio di cartelle fiscali, il rilancio di sostegni ad ok per le piccole imprese. Il tutto in un contesto più ampio di attenzioni alle famiglie che sono il vero motore dei consumi.

“Si dovrà, necessariamente, concentrare le energie”, propone la Confesercenti, “per dare una scossa forte al rilancio dei consumi delle famiglie ed alla ripresa della domanda, per rimettere in moto il Paese e consolidare il rilancio dell’economia”. I problemi da affrontare però sono diversi e ciascuno con una propria logica e difficoltà. Si dovrà, ad esempio, intervenire con misure mirate al riequilibrio della concorrenza tra i vari canali distributivi. I dati infatti dicono cose serie e un crescendo di difficoltà. Dall’inizio della pandemia, la
chiusura forzata di mercati, negozi e centri commerciali ha favorito l’online e fatto crollare le vendite non alimentari di tutti i comparti del retail fisico, dai negozi con un meno 6,2%, al commercio ambulante e fuori dai negozi con meno 5,9%. “Una distorsione che va affrontata e risolta con decisione”, insiste la Confesercenti, “da questo punto di vista la tassa sulle multinazionali è un passo in avanti, ma decisamente troppo timido, che garantisce ai giganti del web una tassazione agevolata da piccolissima impresa”.

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